EMPOLI. Marcello Carli, ex direttore generale dell'Empoli, parla per la prima volta dopo l'addio e dopo la retrocessione del club in Serie B. Il dirigente, sul suo futuro, ha confermato contatti col Palermo, ma ha anche spiegato che potrebbe restare un anno fermo.
Sull'annata sfortunata ha detto: "Non ha funzionato niente. Siamo retrocessi in maniera clamorosa ed è giusto che anche nei miei confronti sia stata presa questa decisione. Siamo arrivati alla fine con mille paure e mille problemi, è una colpa che ho io: la squadra è arrivata alla fine e non aveva più niente da dire. Se siamo retrocessi è colpa nostra: non voglio sminuire l'impresa del Crotone, ma se avessimo avuto il 20% del loro spirito ce l'avremmo fatta. A Palermo non abbiamo fatto nemmeno il minimo indispensabile: significa che l'annata è stata gestita male".
Sugli errori Carli non si nasconde: "Le scelte di mercato forse hanno influito nella misura in cui abbiamo puntato su Gilardino. Non per il ragazzo, ma per una questione tecnica. Su Saponara, invece, posso dire poco: nel girone di andata non aveva fatto nulla e ci aveva dimostrato col suo atteggiamento che l'avventura a Empoli era finita, quindi non rimpiango la cessione".
Mentre fa capire che forse questo addio poteva essere anticipato. "L'errore che ho fatto è stato non andare via l'anno scorso, ma era la cosa più semplice. Vado via ora perché mi rendo conto che la storia è finita, ma è inutile continuare a crocefiggerci: se siamo retrocessi è perché abbiamo commesso un sacco di errori".
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