ROMA. "Il Verona ha fatto quello che doveva fare, com'è stato per tutta la stagione: quella che si è creata è una situazione irreale, come se uno onesto sia una rarità".
Il presidente del Verona Maurizio Setti commenta così, a Radio Anch'io sport su Rai Radio 1, le polemiche che avevano accompagnato l'ultima settimana di Serie A, con i gialloblù già retrocessi al centro dell'attenzione per i sospetti sull'impegno da profondere nel finale di stagione e, in particolare, nella gara di ieri contro il Palermo ancora in bilico.
Setti, che era stato preventivamente attaccato dal "collega" rosanero Maurizio Zamparini, respinge anche le osservazioni sul cosiddetto paracadute, ovvero la somma garantita ai club che retrocedono e su cui le società hanno recentemente deliberato. "Ricordo a tutti che su questa materia noi ci siamo schierati contro - sottolinea il presidente - E ricordo anche che quello non è uno strumento a misura di una singola società, ma per tutte. Nessuna squadra, perciò, deve pensare al paracadute per avere vantaggi. La verità è che per noi, purtroppo, è stata un'annata così, molto sfortunata, tra pali, traverse e infortuni. Ad ogni modo, se siamo retrocessi, la prima colpa è nostra: è la società, come anche altre, ad aver sbagliato".
Al patron viene poi chiesto quali errori non vorrebbe ripetere la prossima stagione, ma la sua risposta guarda più al passato e suona come una stroncatura per il vecchio allenatore Andrea Mandorlini. "Nel mio insediamento dirigenziale - spiega Setti - forse dovevo capire che era necessario anche un ricambio generale. Mandorlini, per esempio, è voluto rimanere a tutti i costi, ma invece quel ciclo si era chiuso. E con lui, probabilmente, andava sostituito anche qualcuno dei giocatori che erano qui da più tempo. Questo è il mio rammarico più grande. Per il futuro, dell'allenatore non abbiamo ancora parlato. Delneri, certamente, ha dato più cuore alla squadra: se lo avessimo avuto dall'inizio, ci saremmo salvati".
Da Setti, infine, un giudizio sui verdetti del campionato: "Noi non credo che meritassimo di retrocedere; i punti di Frosinone e Carpi, invece, mi sembra che rispecchino i rispettivi valori e, purtroppo per loro, confermano il fatto che tra Serie A e B c'è differenza. Quindi, forse la terza possibile era il Palermo: ieri ce la saremmo dovuta giocare proprio con loro".
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