PALERMO. L'ultima volta che Guillermo Barros Schelotto e il Milan si sono affrontati è passata alla storia. Del resto, non si gioca ogni giorno una finale di Coppa Intercontinentale. In quell'occasione fu Schelotto a sorridere e il Diavolo a piangere. L'allenatore del Palermo in attesa di patentino valido per la Serie A e i rossoneri si incontrano di nuovo e magari è un segno del destino che il Milan sia la prima big del calcio italiano che Schelotto affronta nella sua prima esperienza europea da tecnico. Certo, quello di oggi non è il Milan di Ancelotti che il Mellizo ha affrontato tredici anni fa in Giappone, a Yokohama, e che vedeva in campo gente come Maldini, Pirlo, Gattuso e Shevchenko, tutti reduci dalla vittoria della Champions League contro la Juventus. Ma la sfida di mercoledì sera avrà comunque un fascino particolare per Schelotto che anche tra due giorni siederà in panchina nella veste di dirigente accompagnatore.
In quella finale di Intercontinentale giocata il 14 dicembre del 2003, invece, Schelotto giocava da titolare, correva e si batteva a centrocampo. Il suo Boca Juniors aveva un compito: lottare per ribaltare il pronostico che vedeva il Milan favorito per la vittoria finale. Ebbene, quel Boca, che poi negli anni ha eletto Schelotto a uno degli idoli della storia del club, è riuscito nell'impresa di battere il Milan dopo una battaglia lunga 120 minuti, terminata poi con i calci di rigore.
Tempi regolamentari e supplementari finiti sull'1-1. L'illusione del Milan dura appena sei minuti, dal vantaggio al 23' di Tomasson al pareggio di Donnet che arriva al 29'. Da quel momento in poi inizia una gara a scacchi tra le due squadre e una battaglia che si trascina fino all'epilogo dei rigori. Quei rigori, che qualche mese prima avevano regalato in Champions una gioia al Milan con la vittoria nel derby italiano contro la Juve giocato a Manchester e risolto proprio dal dischetto, si trasformano in questa occasione in un incubo per i rossoneri. Gli argentini si dimostrano molto più freddi. Nel Milan segna solo Rui Costa, mentre Pirlo, Seedorf e Costacurta sbagliano. Nel Boca, invece, vanno a segno Schiavi, Donnet e Cascini, mentre l'unico a sbagliare è Battaglia.
E una delle curiosità di questa sfida ha riguardato proprio l'allenatore del Palermo. Nei 120 minuti di gioco, infatti, l'allenatore del Boca Bianchi decide di operare un solo cambio e alla fine l'unico a essere sostituito al 28' del secondo tempo è proprio Schelotto, che esce per lasciare il posto a un giovanissimo Tevez. Nell'undici di quel Boca Juniors che alzerà la Coppa Intercontinentale al cielo di Yokohama c'è anche Burdisso. E anche in questo caso corsi e ricorsi storici, perché Tevez sfiora negli anni successivi la maglia del Milan in un affare che poi sfumò, mentre Burdisso arriverà poi in Italia, diventando un acerrimo rivale del Milan, quando indosserà la maglia dei cugini dell'Inter. Insomma, una partita e mille storie come solo può essere in una finale prestigiosa. I non auspicabili tre punti al Milan non varranno certo una Coppa Intercontinentale, ma c'è da scommettere che mercoledì Schelotto proverà a fare un altro brutto scherzo al Milan.
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