PONTE DI LEGNO. Nel silenzio assordante della Val Camonica si sentono solo le urla di Iachini. Cappellino in testa e fischietto in bocca, l'allenatore martellai giocatori con sedute intensive ed esercizi sul possesso palla alternati a lavori basati sulla forza. Pioggia o sole c'è sempre lui in campo a dettare ordini e a dare consigli. La filosofia che anima la preparazione dei rosa nero è semplice: applicazione, sudore e intensità. Da tutti pretende il massimo e quando qualcuno si distrae, lui si ferma, sgrida il malcapitato e riparte daccapo. Allenamenti intensivi, mai ripetitivi o noiosi. L'obiettivo è tenere alta la concentrazione aumentando la competizione in ogni sfida anche in quelle a campo ridotto. Iachini non ammette cali di concentrazione, anche perché il Palermo da giorni lavora su una nuova identità: il 4-3-2-1 al posto del collaudato 3-5-2, non che la difesa a 3 sia stata messa in soffitta ma il nuovo vestito tattico è il punto di partenza per una nuova idea di gioco. Tanti esercizi con il pallone, recuperi e sedute di gioco in campo ridotto, divisi per reparti: difensori contro centrocampisti, attaccanti contro registi ed esterni. È questa la rivoluzione portata da Iachini: tanta tattica ma anche molti lavori atletici.