PALERMO. Zamparini VS Ferrero, terzo round. Il presidente rosanero torna all’attacco del collega blucerchiato e smentisce categoricamente tutto quello che aveva detto Ferrero nei giorni scorsi: “Sicuramente Ferrero non può andare a dire in televisione che l’ho minacciato di morte, le sue sono solo farneticazioni - ha esordito Zamparini - . Lo avevo sentito per parlare di Barreto, lui mi aveva avvisato che c'era la trattativa in corso per portarlo alla Sampdoria e io gli ho risposto che stavamo invece trattando il rinnovo del contratto. Nonostante questo, lui ha proseguito per la sua strada, così quando ho saputo che c'era stata la firma mi sono sentito in dovere di inviargli un sms con scritto: "Finalmente ti ho conosciuto per quello che sei. Ti attendo fiducioso sulla riva del fiume".
Ovviamente non mi riferivo alla sua di fine, ma a quella che farà la Sampdoria tra le sue mani. Lui ha preso questo messaggio come una minaccia di morte, ma ripeto che non è così. Gli ho anche detto che chi semina vento, raccoglie tempesta. Barreto ha fatto la sua scelta, non intendo biasimarlo. Si vede che in lui l’aspetto economico ha prevalso rispetto a quello affettivo”.
E parla anche dell’addio di Muñoz che invece “aveva già deciso da tempo di non rinnovare il proprio contratto, Ferrero mi ha dato mezzo milione per un giocatore che era arrivato qui per 6. Purtroppo questo è un mondo di sciacalli, io non mi sono mai comportato così e non lo farei mai. Ferrero non è stato corretto nei miei confronti, con l'acquisto di Muñoz ha commesso una scorrettezza unica nei confronti miei e del Palermo. Lui si sta lasciando trasportare da questa ventata di popolarità che lo sta cogliendo in questi primi mesi, ha un atteggiamento con il quale sembra dire ‘io sono il migliore, voi non capite niente’. La questione della minaccia di morte per me è una cosa grave, ma per fortuna la gente che mi conosce sa che non avrei mai fatto una cosa del genere”.
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