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Al Barbera arriva il Verona, il Palermo prova ad allungare: ma occhio a Toni e Saviola

Partita tra due squadre con molte analogie, anche se i rosanero hanno segnato una decina di gol in più

PALERMO. Oggi più che mai la differenza possono farla muscoli e polmoni. Perchè con la pioggia di questi giorni il campo sarà prevedibilmente pesante e sarà difficile giocare tacco e punta. E perchè contro certi avversari provare a vincere alla distanza può essere anche una scelta. Luca Toni (che in maglia rosa segnò all’Hellas la sua unica tripletta) è un «monumento» alla tenacia. Ha realizzato 38 col Bayern, 55 con la Fiorentina, 50 col Palermo, 2 con la Juve e 5 con la Roma. Oltre quelli in maglia azzurra. A Verona ha ritrovato la sua dimensione ma ha pur sempre 37 anni. Javier Saviola, l’altra punta del Verona, ha segnato 45 gol col River Plate, 50 col Barcellona, 4 col Real Madrid, 24 col Benfica. È considerato ancora tra i migliori calciatori in attività, domenica s’è sbloccato contro l’Atalanta, ma ha 33 anni. Bisognerà farli correre, stancarli, sfinirli per limitarne la forza fisica e la tecnica. Bisognerà che oggi il Palermo faccia il...Palermo, la squadra che domenica scorsa per tutto il secondo tempo non ha fatto più vedere la palla alla Samp, uscendo alla distanza, imponendo il suo ritmo e la sua esuberanza fisica. Insomma per vincere e continuare la marcia verso la gloria (che sia salvezza o Europa si vedrà più avanti) occorrerà principalmente limitare i due formidabili attaccanti del Verona, capaci di risolvere da soli la gara in ogni momento.

Partita tra due squadre con molte analogie, benchè il Palermo abbia segnato una decina di gol in più del Verona. Simili nel modulo (difesa a tre/cinque e tre mediani), nella qualità degli attaccanti, nello spirito operaio. I confronti con la gara dell’andata non hanno senso: era un altro Palermo.

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