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Palermo, Chochev: «Mi ispiro a Pirlo, un sogno affrontarlo»

Dopo aver giocato con il Cesena, il bulgaro si candida anche per la sfida dello «Stadium»: «Sono un regista, ma faccio quello che dice l’allenatore»

PALERMO. Un debutto da titolare pressoché inatteso, domenica scorsa, in una partita delicatissima come Palermo-Cesena. Ivaylo Chochev racconta il suo impatto con il calcio italiano, quello che sognava da bambino. Nella sfida contro i romagnoli non ha sfigurato: per lui 66' in campo, prima di domenica aveva giocato uno spezzone di gara nel finale di Empoli-Palermo. Chochev ha avuto l'opportunità che tanto desiderava, e adesso vuole «continuare a lavorare così, per migliorare sempre di più».

Perché i sogni da realizzare non sono finiti: domenica c'è la Juventus e Chochev potrebbe trovarsi di fronte Andrea Pirlo, il giocatore che sembra avere adottato come punto di riferimento. Aiutato nella traduzione dal compagno di squadra Sinisa Andelkovic, il centrocampista bulgaro dichiara infatti: «Il mio ruolo principale è quello di regista basso, ho giocato più frequentemente davanti alla difesa. Io e Pirlo abbiamo caratteristiche simili. Non nasco come mezzala, anche se ho interpretato fin qui diversi ruoli a centrocampo. Sono pronto, comunque, a mettermi a disposizione dell'allenatore e a giocare dove mi viene chiesto. Per me il Palermo e il campionato italiano rappresentano una grande occasione».

Un'occasione che Chochev deve avere fortemente voluto sfruttare, dal momento che quest'estate sembrava vicino al Monaco dove avrebbe trovato anche il connazionale Dimitar Berbatov. «C'era stata questa possibilità - spiega - sapevo di un interessamento del Monaco, come di altre squadre. Alla fine ho scelto i rosanero, perché l'opportunità più allettante per me era quella di potermi confrontare con il calcio italiano». Con il campionato di Serie A il suo impatto non è stato traumatico. «Si fa molto lavoro tattico - commenta - c'è da imparare tanto. Quello che ho notato subito è che in Italia si gioca in modo molto veloce. Io mi alleno al massimo e speravo, come tutti i miei compagni, di essere schierato titolare».

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