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L'incendio a Monte Pellegrino, Lagalla rassicura i devoti: «L'Acchianata si potrà fare»

La Curia attende però il sì ufficiale per la tradizionale salita al santuario di Santa Rosalia. Le condizioni della riserva

L'acchianata è salva. Ne è convinto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che tranquillizza i devoti che temevano di dover rinunciare al viaggio a piedi a Santa Rosalia, dopo l'incendio a Monte Pellegrino. «Da un sopralluogo effettuato dalla Protezione civile comunale, dai Rangers della riserva di Monte Pellegrino e dai tecnici di Ville e giardini del Comune - spiega il primo cittadino - è emerso come per fortuna non si siano registrati danni lungo il percorso della Scala Vecchia, ovvero quello della tradizionale acchianata della sera del 3 settembre». La speranza ovviamente è che la situazione non cambi, ma fino a ieri era questo il responso.

Era stato pubblicato sul sito della Diocesi il programma delle celebrazioni che si terranno al santuario della patrona della città. In cauta attesa l'Ufficio diocesano, che dovrà ricevere una comunicazione ufficiale dal Comune e dalla prefettura, per confermare il calendario dei festeggiamenti, in un anno importante come quello che inizierà fra poco più di due settimane, l’anno giubilare rosaliano, in vista del quarto centenario del rinvenimento delle spoglie di Santa Rosalia su Monte Pellegrino e della liberazione della città dalla peste.

Si comincerà domenica 3 settembre con le messe alle 9, alle 10.30, alle 18, 20 e 24. Alle 20.30, dalle falde di Monte Pellegrino, la tradizionale acchianata lungo la strada vecchia, con l’arcivescovo Corrado Lorefice che, a conclusione, celebrerà la messa. Per Lagalla non c'è nulla da temere. Ma la preoccupazione della gente, di coloro soprattutto che vivono sotto le falde di Monte Pellegrino, è mista a rabbia. Se dopo tutto quello che è accaduto il 24 e il 25 luglio e che nessuno ancora riesce a dimenticare, se dopo i danni per i quali ancora si cercano soluzioni, è arrivato l’ennesimo incendio, di prevenzione ce n’è stata è ben poca. O forse nessuna.

Considerazioni che all'assessore comunale al Verde, Andrea Mineo, non piacciono affatto. «L'azione di prevenzione fatta finora su Monte Pellegrino è importante - dice -. Sugli altri versanti stiamo tra l'altro riforestando 180 ettari, ovvero tre quarti di tutto Monte Pellegrino, e così riporteremo in vita i sentieri ciclopedonali, lì dove nel 2021 scoppiò un incendio a causa di fuochi d'artificio partiti dalla zona di viale del Fante».

La prefettura aveva chiesto al Comune di eseguire una pulizia delle aree dove era stata notata la presenza di arbusti, cespugli ed erba secca che potevano rappresentare un naturale combustibile in caso di incendi: «Gli interventi sono stati effettuati in modo puntuale - riprende l’assessore -. Abbiamo rimosso tutti i resti dell'incendio che nel 2016 aveva colpito Monte Pellegrino, anche se ci sono delle aree a strapiombo dove non è facile intervenire. Poi arriva lo stolto di turno che lancia un razzo e vuole divertirsi con i giochi di artificio e crea altri danni, come se non bastassero quelli che già abbiamo». In corso in questo momento interventi di ricostituzione boschiva, di potatura straordinaria, cippatura e piantagione.

«Auspico che le indagini in corso da parte di carabinieri e corpo forestale riescano a risalire ai responsabili e a stabilire se il razzo sia arrivato per sbaglio in quel punto o se si sia trattato di un’azione mirata - conclude il sindaco Roberto Lagalla -. Tengo, inoltre, a ringraziare la macchina dei soccorsi che nella notte di Ferragosto si è subito attivata per spegnere l’incendio e che ha visto coinvolti vigili del fuoco, forestali, squadre della Protezione civile e forze dell’ordine. Grazie al loro intervento, infatti, i danni sono stati contenuti e già nelle prime ore del mattino del 15 agosto l’incendio è stato definitivamente domato anche grazie al supporto dei Canadair».

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