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Anello ferroviario, il cantiere eterno. Il comune dice basta: la città deve tornare alla normalità

PALERMO. Dovevano ripartire ieri e invece i lavori per l'anello ferroviario restano ancora fermi al palo. Il Comune adesso dice basta e tenta un braccio di ferro con Rfi: "Non parteciperemo più ad altri tavoli tecnici. Non concederemo proroghe alle aree occupate. La città deve tornare alla normalità". Parole dure, quelle pronunciate questa mattina dall'assessore comunale alla Rigenerazione urbanistica, Emilio Arcuri, durante la trasmissione Ditelo a Rgs.

Quasi due anni di lavori a passo di lumaca, chiusure, riaperture e nuovi stop. Notevoli conseguenze sulla viabilità, con pezzi di città ancora off-limits, come  in via Amari e tra viale Lazio e via Sicilia.

Cantieri che si aggiungono ad altri in corso, quelli per il collettore fognario in primis: chiusure su chiusure. In alcune strade regna il caos. Disagi per automobilisti e residenti, che devono fare i conti tutti i giorni con traffico e lunghe code. Una spada di Damocle per i commercianti delle zone coinvolte. "Dall'inizio del cantiere 14 attività commerciali, tra le vie Amari e Lazio  hanno chiuso i battenti - spiega Francesco Raffa, commerciante e  presidente dell'associazione Amari Cantieri -. Non è più una situazione tollerabile".

In mezzo al pastrocchio, però, c’è una data che cambia le carte in tavola: lunedì 31 luglio, giorno in cui dovrebbero riprendere i lavori nel cantiere di viale Lazio. RFI ha stanziato le somme e ha intimato a Tecnis la ripresa degli interventi. Adesso, bisognerà attendere per capire cosa succederà.

Durante l’ennesimo tavolo tra la Tecnis, il prefetto di Palermo Antonella De Miro, il comune ed Rfi, l’azienda siciliana aveva assicurato che i lavori nei cantieri di via Amari, viale Lazio e quello del porto sarebbero ripartiti ieri a pieno ritmo. Ma i cantieri sono ancora fermi. Da qui l’ultimatum del Comune a Tecnis e Rfi, di cui si attende replica.

"Una pantomima che va avanti da più di un anno", dice Arcuri. "Facciamo tavoli tecnici. L'ultimo a cui abbiamo partecipato qualche giorno fa è l'ultimo al quale parteciperemo. Non ha senso dialogare con chi non ha credibilità. Il dato di fatto ad oggi è che i lavori sono fermi da mesi. La partita si chiude per quanto ci riguarda. Dobbiamo rimettere la città nelle condizioni di tornare alla normalità. Chiederemo un incontro al ministro". E aggiunge: "Se l'anello ferroviario non si farà, ce ne faremo una ragione.  Un'alternativa in quella zona esiste: la nuova linea tranviaria".

 

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