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Commercianti si ribellano al pizzo: 4 arresti fra Camporeale e Montelepre - Foto, video, nomi

Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, riguardano gli assetti di Cosa Nostra all'interno della famiglia mafiosa di Camporeale e documentano alcuni casi di estorsione, anche grazie alla collaborazione di imprenditori che si sono ribellati

PALERMO. Tre imprenditori si sono ribellati al pizzo del tre per cento sugli appalti e sono scattati all’alba quattro arresti dei Carabinieri del Gruppo di Monreale. I quattro di Camporeale e Montelepre sono indagati per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso e occultamento di cadavere. Gli arrestati sono Giuseppe Tarantino nato a Camporeale il 14/10/1952, Antonino Cusumano nato a Palermo il 27/1/1960 Vincenzo Carlo Lombardo nato a Montelepre il 3/3/1972 Raimondo Liotta nato a Camporeale il 6/8/1966.

Le indagini hanno avuto il contributi del collaboratore di giustizia Giuseppe Micalizzi che raccontò ai pubblici ministeri Francesco Del Bene, Sergio Demontis e Daniele Paci i retroscena dell'omicidio Giuseppe Billitteri. All’omicidio avrebbe partecipato un quinto uomo. Oggi è stato arrestato con l'accusa di avere occultato il cadavere del venditore ambulante ucciso durante le guerra per il potere a Camporeale.

Questi arresti nascono dall’operazione Grande Mandamento dell’aprile di due anni fa con la quale i carabinieri avevano arrestato 61 tra boss e gregari e scaturite dall’operazione Nuovo Mandamento, con cui venivano ricostruiti gli assetti dei mandamenti di San Giuseppe Jato e Partinico. Nel corso dell’operazione sono state ricostruite tre estorsioni ai danni di tre imprenditori, due impegnati a Camporeale in provincia di Palermo in un appalto pubblico, la costruzione di una strada, e in un cantiere privato, la realizzazione di alcune villette, a Montelepre. Quindici e diecimila euro le somme rispettivamente pagate dai due titolari delle imprese edili che alla fine, messi alle strette, hanno ammesso di essersi piegati al racket.

I carabinieri nel corso dell'operazione antimafia Pizzo avrebbero ricostruito le fasi che portarono all'omicidio di Giuseppe Billitteri, che fu fatto fuori con il metodo della lupara bianca, perchè non avrebbe voluto riconoscere Giuseppe Madonia nuovo capomafia di Monreale. I fatti risalgono al 22 marzo 2012. Raimondo Liotta, uno degli arrestati, è stato ritenuto responsabile dell'occultamento del cadavere. Sarebbe stato lui a mettere a disposizione la pala meccanica per sotterrarlo. Billitteri si sarebbe opposto alla riorganizzazione e ai nuovi assetti di Cosa Nostra nei territori di Altofonte e Monreale. Le indagini della Procura di Palermo, si sono avvalse anche delle dichiarazioni fornite da due collaboratori di giustizia, Gaspare Pulizzi e Giuseppe Micalizzi.

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2 Commenti

mo

22/04/2015 09:35

la gente ha fiducia nello stato quando quest'ultimo é presente,la prova adesso si denuncia. la latitanza dello stato Italiano in Sicilia é stata dal dopo guerra ad oggi troppo importante purtroppo.se questa stessa latitanza dello stato fosse stata in Lombardia la mafia sarebbe stata anche li .

fagnano

22/04/2015 21:52

BASTA COL PIZZO!

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