PALERMO. Fra qualche giorno chi arriverà in aeroporto, giusto per dare la prima immagine, si troverà dinanzi uno scenario in tutto analogo a quello della maggior parte degli aeroporti internazionali: la fila di taxi e navette e, a fianco, l’ampia carreggiata che correrà parallela a quella d’ingresso ai parcheggi coperti a pagamento. Le corsie sono quindi state raddoppiate. E poste le condizioni infrastrutturali anche per potenziare il servizio di car sharing, al quale sono stati dedicati sei nuovi stalli.
La tranche d’appalto per la zona arrivi comprende anche la hall, che è completa per il 60% circa, con la realizzazione già definita dei bagni. Importo destinato alla sola pensilina, poco meno di 2 milioni e 900 mila euro, mentre la sistemazione della viabilità è costata 1 milione e 681 mila euro. Quattro milioni e mezzo la tranche intera. I finanziamenti per tutte le opere provengono dai fondi Fas, con una fetta in autofinanziamento Gesap.
Il colpo d’occhio, raffrontando le fotografia del «prima e «dopo», racconta immediatamente di un cambiamento radicale. Di struttura composita in vetro e pietra di Sicilia, la facciata ha fondazioni autonome, sganciate cioè dal corpo dell’aerostazione, per consentire di dare «fiato» all’asfittica vecchia area usata per l’accoglienza. Sarà il prospetto principale dell’aerostazione, «la cui caratteristica formale finora - spiegano i progettisti - era stata la “disgregazione volumetrica”». Cioè, l’asimmetria fra le diverse parti, e l’impossibilità di riconoscere d’acchito il terminal passeggeri. Ora chi arriva all’aeroporto, in pratica, vedrà come prima cosa, e biglietto da visita, la nuova opera. Ai lati di questa, due rampe di scale metteranno in collegamento la zona arrivi con le partenze, al piano di sopra, mentre funzioneranno un montacarichi per i bagagli e un ascensore collegato al parcheggio multipiano. Sa.Fe.
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