TERRASINI. Il rumore delle ruspe che arriva da lontano annuncia che i lavori procedono spediti. I cumuli di sfabbricidi e gli scheletri sventrati confermano alla vista che qualcosa si è mosso. Finalmente. Dopo 14 anni di attesa, è iniziata la demolizione degli immobili abusivi dentro la riserva naturale di Capo Rama. Così tanto, infatti, si è dovuto attendere perché partisse la bonifica. Nel 2000 la Regione aveva dichiarato protetta una zona di 24 ettari che, nel 2005 aveva raddoppiato l’area, includendo anche un tratto di mare. La custodia del biotopo era stata affidata al Wwf. Ma, come uno sfregio in mezzo alla vegetazione mediterranea, rimanevano brandelli di case, vecchie roulotte e ammassi di detriti che lasciavano stupiti i visitatori. Erano questi il triste ricordo di una speculazione edilizia che, negli anni Settanta e Ottanta, aveva venduto per quattro soldi il sogno della villetta a mare.
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Ruspe all’opera per abbattere immobili e baracche realizzati nell’area protetta. Alcune porzioni di terreno saranno espropriate
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