PALERMO. Le reti idriche tornano in mano ai Comuni, di certo a quei dieci vincitori della sentenza d’appello dello scorso maggio che tanto si erano battuti per riaverle. Da ieri è scritto nero su bianco. Ventiquattro ore dopo la disposizione del governatore Crocetta per tamponare all’emergenza acqua che rischiava di gettare nel caos 52 amministrazioni dell’hinterland palermitano, il commissario straordinario dell’Ato idrico, Domenico Tucci, ha dato mandato di avviare le procedure di restituzione degli impianti ai Comuni di Cinisi (capofila della vertenza), Terrasini, Campofiorito, Castronovo di Sicilia, Trappeto, Mezzojuso, Villafrati, Termini Imerese, Vicari e Pollina. Gli altri 42 enti locali, invece, resteranno in capo alla Provincia fino al 31 ottobre, tempo entro cui dovrà arrivare dall’Ars una legge generale di riordino del servizio idrico in Sicilia. Anche perché si tratta dell’ultima proroga che la prefettura concede a palazzo Comitini.
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Dieci Comuni del Palermitano si riprendono le reti idriche
Cinisi, Terrasini, Campofiorito, Castronovo, Trappeto, Mezzojuso, Villafrati, Termini Imerese, Vicari e Pollina si preparano ora a gestire direttamente il servizio. Ieri l’atto di consegna. Proroga di tre mesi nella gestione della Provincia, tramite l’Ato, per gli altri 42 centri serviti dall’ex Aps
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