PALERMO. Nel 22/o anniversario della strage di via D'Amelio si rinnova la memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta con la tradizionale Fiaccolata che si terrà sabato 19 luglio a Palermo. Il concentramento è previsto per le 20 a Piazza Vittorio Veneto. La fiaccolata attraverserà via Libertà, via Autonomia Siciliana prima di giungere in via D'Amelio dove verrà deposto un tricolore e intonato l'inno nazionale.
«Come ogni anno - si legge in una nota degli organizzatori - sarà un corteo silenzioso e senza comizi finali, nel rispetto della sobrietà che contraddistinse in vita Paolo Borsellino». Giunta alla 18ma edizione, la Fiaccolata è la più longeva manifestazione antimafia a Palermo. Ogni anno migliaia di cittadini, soprattutto giovani, partecipano all'iniziativa promossa dalle sigle «Comunità '92» (coordinamento che unisce le varie anime della destra siciliana) e «Forum XIX Luglio» cartello che raggruppa oltre quaranta tra associazioni e movimenti. Seppur ideata e organizzata dalle organizzazioni giovanili di destra, in cui militò da ragazzo lo stesso
Borsellino, la Fiaccolata è ormai divenuta una manifestazione trasversale, patrimonio di tutta la città e molto partecipata dai palermitani al di là delle appartenenze politiche. Prevista
anche la partecipazione di varie associazioni di altre città siciliane.
In occasione della ricorrenza della strage di via D'Amelio, la Commissione Parlamentare Antimafia, domani alle ore 10, renderà omaggio a tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine caduti sotto l'azione della mafia, deponendo una corona di alloro nel Sacrario dei Caduti della Polizia di Stato presso la Scuola Superiore di Polizia. Alla cerimonia prenderanno parte il presidente della Commissione, Rosy Bindi, il capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Alessandro Pansa e i rappresentanti delle altre Forze di Polizia.
L'iniziativa fa seguito all'evento avvenuto questa mattina presso la stessa Scuola, durante il quale sono state intitolate, alla presenza del Presidente del Senato, Pietro Grasso e del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, due aule ad Antonino Cassarà, ucciso in un agguato mafioso a Palermo il 6 agosto del 1985, ed a Giovanni Liguori, caduto in servizio il 16 ottobre 2007 nei pressi di Roma.
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