PALERMO. Sono partiti da una settimana e i risultati non sono quelli sperati. I saldi quest’anno non hanno contribuito a dare una boccata d’ossigeno ai commercianti perché la crisi economica è stata nuovamente confermata dallo scarso potere d’acquisto dei cittadini. Le previsioni per questo periodo di saldi erano più ottimistiche di quanto non si sia registrato nella prima settimana di attività, «ma non tutto è perduto» dicono gli operatori del settore che sperano che sia cambiato, al pari coi tempi, anche il modo con cui i consumatori si approcciano alle svendite. «Se, infatti, una volta si prendevano d’assalto i negozi nelle primissime ore per riuscire ad accaparrarsi la merce migliore - dicono alcuni commercianti di via Ruggero Settimo - ora forse l’affluenza agli scaffali si dividerà per tutta la durata dei saldi o almeno questo è ciò che ci auguriamo».
Ma un dato certo che accomuna tutte le città italiane, compresa Palermo, è il calo delle vendite in tutti i settori finora registrato. La moda non è più un’esigenza ma un desiderio e può essere messo da parte in attesa di tempi migliori. Se una volta si compravano ai saldi i capi perché piacevano, ora si compra l’indispensabile perché se ne ha bisogno. «I saldi di fine stagione, così come sono, non hanno ragione d’essere - dice Lillo Vizzini, presidente regionale di Federconsumatori - riteniamo importante, soprattutto in una situazione economica delicata, riproporre la liberalizzazione dei saldi, per dare sollievo alle famiglie e avviare un rilancio della domanda».
Fa un bilancio della prima settimana di saldi anche il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina: «A distanza di una settimana dall’inizio dei saldi si conferma un calo delle vendite che sfiora il dieci per cento rispetto allo scorso anno. Nei primi sette giorni di sconti gli unici a potere contare su un bacino d’utenza più alto sono stati i negozi dei centri commerciali. Malgrado ciò, nessuno riesce in realtà a recuperare quanto perduto durante la stagione a causa della crisi che provoca grosse quantità di invenduto, un peso enorme per ogni commerciante che in questo modo non riesce a rimettersi in carreggiata. Una situazione - sottolinea Reina - che si ripercuote ancora di più sulle imprese artigiane, alle quali invitiamo a rivolgersi per valorizzare le maestranze locali e puntare alla qualità dei prodotti».
Gli unici a registrare dati positivi in questa stagione di saldi sono i centri commerciali. L’affluenza di clienti e non solo visitatori è aumentata di gran lunga in questa settimana. Così come aveva fatto sapere il centro Conca d’Oro, anche il Forum Palermo nella prima settimana è stato un via vai di visitatori che ha fatto registrare un incremento intorno all’11 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013 vale a dire in numeri, più di 200.000 persone hanno fatto visita al centro commerciale approfittando dei saldi. «Possiamo, dunque, ritenerci soddisfatti - dice Andrea Chiarioni, direttore di Forum Palermo - Il nostro trend è in decisa crescita non solo per quanto riguarda i periodi legati ai saldi ma anche durante gli altri mesi di normale attività. Il centro è decisamente in crescita del 4 per cento rispetto al numero di visitatori del 2013 in cui abbiamo raggiunto quasi i nove milioni».
Saldi sottotono a Palermo, bene solo i centri commerciali
In città vendite a rilento nonostante gli sconti: Federconsumatori propone la liberalizzazione. Confartigianato: «Meglio valorizzare le imprese e i prodotti locali»
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