PALERMO. I giudici della Terza sezione d'Appello di Palermo, presieduta da Raimondo Loforti, hanno confermato la condanna a 5 anni e mezzo di padre Calcedonio Di Maggio, 65 anni, originario di Collesano per abusi su un giovane affetto da lievi disturbi psichici. Gli episodi sarebbero avvenuti a Campofelice di Roccella nell'estate del 2003 ed in quella del 2006, quando il ragazzo aveva 16 e 19 anni.
Il sacerdote aveva già subito due condanne definitive per violenza sessuale. Padre Di Maggio, infatti, avrebbe trovato la vocazione dopo un periodo di reclusione a Torino, in seguito a una condanna per molestie su minori avvenute nel 1986. Ma il suo nome era finito nelle pagine di cronaca nazionale quando nel 2006 venne condannato, sempre per lo stesso reato, ma con l'aggravante questa volta di aver «abusato dei poteri e violato i doveri inerenti alla qualità di ministro di un culto», essendo nel frattempo diventato sacerdote. La sentenza, definitiva dal 2008, è relativa a violenze su minori particolarmente fragili, avvenute sia a Roma che a Ventotene. Per questi episodi, Di Maggio venne anche arrestato.
«La conferma di condanna della Corte di Appello di Palermo mette un sigillo di sostanziale definitività sui fatti del processo - dice l'avvocato Salvatore Sansone difensore delle parti offese, padre, madre e la vittima - Resta comunque il dolore per una vicenda che ha sconvolto la vita di una famiglia lasciando cicatrici incancellabili. Ci prepariamo senz'altro ad
intraprendere azioni per i dovuti risarcimenti civili».
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