PALERMO. Pochi giudici, troppi casi da esaminare e le ferie incombono: così il tribunale del riesame di Palermo sta rinviando i ricorsi non urgenti a dopo le ferie: se ne riparlerà dal 16 settembre.
Una decisione che però non è piaciuta alla Camera penale che ha scritto una nota parlando di «palese violazione dei diritti dei cittadini». In particolare, secondo gli avvocati l'iniziativa «viola i diritti delle persone la cui libertà è stata limitata da misure coercitive diverse dalla detenzione, impugnate proprio per la loro ritenuta e convinta ingiustizia». Così per conoscere la legittimità di un provvedimento restrittivo occorrerà attendere almeno più di due mesi.
Tra i casi che non saranno rinviati quelli in cui gli indagati sono stati sottoposti a misure come la sospensione da incarichi o i divieti o gli obblighi di dimora.
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