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Giardini condivisi a Palermo, rivive un’area al Papireto

Adottata la zona all’aperto della scuola «Maria Pia di Savoia». Ieri l’inaugurazione con balli, personaggi dei cartoon e musica. L’accordo, della durata di un anno, è stato siglato tra la cooperativa «Libera…Mente» e il Comune. Gli organizzatori: «Uno spazio di gioco per i bimbi»

PALERMO. Le voci squillanti, dei numerosi bambini presenti, echeggiano come tanti campanellini suonati a festa. Musiche e danze si mescolano, diffondendo nell’aria un’eccitazione contagiosa. C’è il gruppo di danzatori di Capoeira che rimanda alle atmosfere calde e gioiose del Brasile. C’è l’angolo dello zucchero filato che ricorda le atmosfere del paese dei balocchi. E ci sono i personaggi dei cartoni animati che animano i viali. Una grande festa per trasformare quegli spazi prima desolati in luoghi pieni di vita. Un angolo di città dove l’unica parola d’ordine è «condivisione». L’area all’aperto della scuola «Maria Pia di Savoia», in via Papireto, è il nuovo «giardino condiviso» adottato in città. Ieri l’inaugurazione ufficiale dopo la firma dell’accordo, della durata di un anno, tra la cooperativa «Libera…Mente» e il Comune. Un progetto realizzato anche grazie all’aiuto dell’associazione «Fare Mondi» e della Prima circoscrizione. «L’accordo – spiega Ottavio Zacco, vicepresidente della prima Circoscrizione – è stato desiderato da tanti anni dai residenti del quartiere che per primi sono scesi in campo per aiutare a ripulire la zona in vista dell’inaugurazione». In questi anni, infatti, il terreno è stato esclusivamente il giardino del vicino asilo: utilizzato poco e soltanto durante le ore scolastiche. Poi, a fine lezioni, lucchetto e chiavi inibivano l’ingresso. Da ieri, invece, è diventato uno spazio verde a disposizione dell’intero quartiere. Il giardino rimarrà aperto dalle 16 alle 22 sino al 30 giugno, dalle 9 alle 22 dal 30 giugno in poi.
«Speriamo – continua Zacco – che questa iniziativa di adozione possa essere imitata anche da altre circoscrizioni e associazioni della città. Sono diversi, infatti, i giardini abbandonati che non vengono utilizzati. Aree che, invece, sarebbero fondamentali per creare luoghi d’incontro. E la presenza oggi (ieri per chi legge ndr) di numerose famiglie e anche dei pazienti della comunità Azalea ne è la dimostrazione lampante».
«E’ una giornata bellissima – racconta fiera Antonia Radicelli, portavoce di Libera…Mente -. Abbiamo finalmente restituito ai bambini del rione un’area giochi dove poter passare del tempo libero all’aperto. Ogni giorno, grazie ai volontari, ci occuperemo della pulizia e della manutenzione. Ma non solo. Vogliamo aprire questi spazi anche ad altre associazioni e agli scout, affinché sia una vera agorà pubblica». Ma il percorso è ancora lungo. «Pensiamo di coinvolgere i più piccoli per migliorare questo giardino. Saranno gli stessi bambini, fruitori di questi spazi – conclude Radicelli - a piantare fiori colorati per adornare le aiuole. Ma non solo. Prevediamo anche di realizzare interventi di manutenzione per aggiustare i giochi già presenti e per installare dei bagni chimici».

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