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Mafia, Ciancimino: "Rischio la vita, lo Stato deve proteggermi"

PALERMO. «In questo momento io sono l'anello debole del sistema del processo sulla trattativa. Credo che sia compito della magistratura e dello Stato difendere anche il peggior criminale, se è in pericolo di vita, a prescindere dai fatti e gli errori commessi dal soggetto da tutelare.» Lo ha detto il testimone di giustizia e imputato nel processo sulla trattativa Stato Mafia Massimo Ciancimino in un'intervista a Sky TG24 HD, in onda stasera nell'edizione delle 21.
«Sapevo - ha proseguito - che il mio racconto sarebbe dovuto andare avanti e non fermarsi al ruolo di un capitano e un colonnello dei carabinieri, che era mio dovere andare avanti. Ma
quando tocchi certi fili, quando incominci ad attaccare certi poteri, le inchieste e le attenzioni su di te non mancano. Ciò non toglie che io ho commesso delle grandi leggerezze e dei grandi errori, che hanno favorito chi voleva una mia delegittimazione giudiziaria».

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