PALERMO. Il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Dda della Procura, ha disposto «l'amministrazione giudiziaria» o «sospensione temporanea dell'amministrazione» di due importanti realtà imprenditoriali, operanti nel settore della vendita e distribuzione del gas
metano sul territorio nazionale e di una società di manutenzione con sede in Calabria. Il provvedimento, che solleva dalla gestione i rappresentanti delle imprese per sei mesi, è stato notificato dalla guardia di finanza che ha eseguito le indagini.
Da accertamenti delle Fiamme gialle è emerso il possibile coinvolgimento delle società «nell'agevolazione di imprenditori già sottoposti ad indagini di polizia giudiziaria e misure
antimafia» che avrebbero consentito a «imprese considerate vicine ad ambienti criminali di neutralizzare i provvedimenti cautelari e di continuare a consolidare la propria espansione in
alcune regioni nel settore del gas metano».
Il tipo di provvedimento prevede che «i responsabili delle diverse sedi locali dell'azienda dovranno temporaneamente cedere la gestione agli amministratori giudiziari, ponendosi sotto 'tutelà dell'Autorità Giudiziaria, la quale, al termine del periodo, valuterà la sussistenza dei presupposti per restituire o meno la gestione 'bonificatà». L'intento è di «colpire solo
l'area ritenuta influenzata da interessi mafiosi e fortificarne al contempo il "sistema immunitario", salvaguardando l'attività economica nel suo complesso ed il conseguente aspetto occupazionale, nonchè l'indotto, i clienti e i fornitori».
In amministrazione giudiziaria per sei mesi sono passate le società legate alla gestione della metanizzazione dei comuni siciliano. Sono la Gas Natural Distribuzione Italia Spa (già Nettis Impianti Spa.), con sede legale ad Acquaviva delle Fonti (Bari), la Gas Natural Vendita Italia Spa, con sede legale a San Donato (Milano), e la CRM di Curatola Alfredo & C. Snc, con sede a Crotone. L'inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Dario Scaletta.
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