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Mafia, colpo al clan di Altofonte Sequestrati beni per 14 milioni di euro

PALERMO. Beni per un valore complessivo di circa 14 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza in esecuzione di due distinti provvedimenti emessi dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Il provvedimento riguarda due imprese edili, quote sociali, appartamenti, terreni, box, magazzini commerciali e conti correnti nella disponibilità dei due soggetti già coinvolti in passato in inchieste sulla cosca mafiosa di Altofonte e accusati di favoreggiamento nei confronti del boss Domenico Raccuglia.
Colpiti dal sequestro di Altofonte Andrea Di Matteo, accusato  di essere un favoreggiatore del boss Domenico Raccuglia, e Salvatore Giuseppe Raccuglia. Di Matteo è stato assolto in appello, ma le indagini parimoniali hanno evidenziato forti discordanze tra il suo patrimonio e il suo reddito lecito. Raccuglia, vicino al boss omonimo, condannato nel 2011 dalla Corte d'Appello di Palermo a tre anni di reclusione per favoreggiamento della latitanza del capomafia, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nel fornire un supporto logistico ed economico durante i vari incontri del padrino con i suoi congiunti. Per gli inquirenti il suo patrimonio è frutto del reimpiego di denaro di provenienza illecita.

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