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Santa Rosalia diventa protettrice dei disoccupati

PALERMO. Santa Rosalia, patrona di Palermo, diventa il simbolo dei disoccupati: il Santuario di Monte Pellegrino promuove una tre giorni in cui si ricordano avvenimenti importanti che oggi, a distanza di 390 anni, tra incontri e manifestazioni, uniranno chi sta soffrendo la crisi sulla propria pelle. Non solo, ma la «Santuzza» diventa un brand. Il triennio di manifestazioni sarà unito, infatti, da un unico logo per indicare un brand preciso: tre rose di colori diverse racchiuse da uno scudo.
Il brand «Rosalia-The Experience» indicherà un unico luogo dove convivono esperienze culturali, didattiche, interreligiose, un logo - ideato da Barbera & Partners - che sarà apposto su gadget e oggetti in vendita al Santuario. Il programma delle manifestazioni si aprirà lunedì 26 maggio alle 17 con una rievocazione storica della visione di Girolama La Gattuta (l'apparizione del 1624, ndr) e una preghiera di ringraziamento. Presenti, tra gli altri, il cardinale Paolo Romeo, il sindaco Leoluca Orlando, il presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando, i sindaci di Ciminna, Vito Catalano, Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore e Bivona, Giovanni Panepinto, cittadine legate in tempi diversi alla vita della «Santuzza». Altra ricorrenza: il 29 maggio, 390/esimo anniversario degli inizi degli scavi nella grotta di Monte Pellegrino. La giornata inizierà con una preghiera per i lavoratori e per i disoccupati coinvolgendo anche alunni, insegnanti e il personale delle scuole di formazione professionale.
Parteciperà anche l'assessore all'Ambiente Francesco Maria Raimondo che parlerà della proposta, di indicare Santa Rosalia come patrona degli studi di biologia evoluzionistica. Alle 20, invece, si celebrerà la messa per lavoratori, disoccupati e ricercatori. E poi, diversi artisti come Marcello Mordino, Sandy Di Natale, Stefania Blandeburgo e Supernova Sound renderanno l'atmosfera più «leggera». E infine, il 9 giugno, 389/esimo
anniversario della prima processione con le reliquie di Santa Rosalia e del miracolo della guarigione pubblica delle persone infette e del blocco della peste.
Quasi una metafora: la peste di ieri, il dolore di oggi. Ma anche una speranza: la liberazione della città dalla malattia come un auspicio che dal passato giunge al presente. Tra le attività in programma, alle 19 a piazzale del «Belvedere cardinale Pappalardo» un incontro interconfessionale tra i rappresentanti di varie religioni che intoneranno una preghiera per la città. Presenti, tra gli altri, l'assessore alla Partecipazione Giusto Catania che parlerà di una «Palermo aperta alle diverse culture». In un momento in cui la crisi sta
mettendo in ginocchio Palermo, si uniscono nel nome della «Santuzza» le speranze di disoccupati e lavoratori in un luogo, il Santuario, simbolo interreligioso di condivisione.

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