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Palermo, il caso degli ex Pip: ancora polemica tra Orlando e Bonafede

PALERMO. Prosegue la polemica a distanza, a  colpi di dichiarazioni e scambi di lettere, sul futuro di circa  300 lavoratori ex Pip, tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando  e l'assessore regionale Ester Bonafede.  Il primo cittadino di Palermo oggi pomeriggio ha scritto  all'assessore per formalizzare le ragioni che lo hanno portato a  protestare per la decisione «unilaterale» della Regione Sicilia  di trasferire al Comune i trecento lavoratori. A Bonafede, che  aveva replicato alle proteste ricordando che la misura era  prevista fin dalla legge finanziaria, Orlando ribatte che quella  norma, a suo giudizio anche «lesiva dell'autonomia locale»,  prevedeva comunque una «previa intesa» con il Comune di  Palermo, «che certamente - sottolinea il sindaco - allo stato  non è intervenuta». Si obietta poi che non si possono trasferire  300 lavoratori senza prima un esame delle loro qualifiche e  della loro utilità per l'attività dell'Amministrazione locale.  Infine, Orlando segnala il pericolo, qualora le retribuzioni  dovessero essere pagate con i fondi regionali transitanti per il  bilancio comunale, di gravare nuovamente il peso del personale  nei conti del Comune, vanificando i progressi finora fatti «con  notevoli sacrifici» e allontanando «ulteriormente l'ipotesi di  qualsivoglia programmazione di assunzione del proprio personale  precario e di quello delle società partecipate che da decenni  contribuisce alla buona resa dei servizi comunali».  

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