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Accesso alla Procura di Palermo vietato, Ordine e assostampa: è immovitvato

CATANIA. "La chiusura anche ai giornalisti di una parte degli uffici della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, 'allo scopo di tutelare meglio la sicurezza dei magistrati e del personale che presta servizio nel corridoio del secondo piano' del Palazzo di giustizia, non risponde ad altra logica che a quella di tentare di impedire ai cronisti di svolgere il proprio, fondamentale compito di informare l'opinione pubblica". Lo affermano, in una nota congiunta, l'Ordine dei giornalisti di Sicilia e l'Associazione siciliana della Stampa, commentando il provvedimento con cui il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, ha deciso di consentire l'accesso a una parte della Dda solo al personale amministrativo, agli avvocati e ai rappresentanti delle forze dell'ordine che "abbiano necessità di accedervi per motivi connessi alla loro funzione", comprendendo invece i giornalisti tra gli "estranei" che devono chiedere l'autorizzazione ai singoli magistrati.    Anche i cronisti, sottolineano Ordine e Assostampa, vanno in Procura esclusivamente "per motivi connessi alla loro funzione" e nei loro confronti le sacrosante esigenze di sicurezza possono essere tutelate, al più, verificandone l'appartenenza all' Ordine, senza la necessità che essi debbano indicare da chi intendano andare e senza che debbano chiederne il permesso. "Questo provvedimento - si rileva nella nota - non appare infatti motivato né sotto il profilo della sicurezza, a meno che i giornalisti non si vogliano accomunare ai molestatori, né sotto l'aspetto pratico, dato che la Procura è divisa su più piani e ci saranno uffici che potranno essere frequentati liberamente e altri che diventeranno di fatto 'off limits'. A meno che non si pensi che, in nome di una sicurezza che di certo  non è messa in pericolo dai giornalisti, non si possa imbavagliare o condizionare l'informazione".  
Sul caso interviene anche il Comitato di redazione del Giornale di Sicilia e ritiene che "l'accesso dei giornalisti all'area della Procura di Palermo che ospita i magistrati della Direzione distrettuale antimafia non possa - se adeguatamente controllato - pregiudicare la sicurezza dei magistrati stessi. La circolare che vieta l'accesso al piano con gli uffici della Dda finisce per accomunare il pubblico ai cronisti e dunque per limitare, di fatto, l'esercizio del diritto-dovere di cronaca". Per questo, il Cdr del Giornale di Sicilia chiede "al procuratore Francesco Messineo di rivedere il provvedimento, includendo i giornalisti fra le categorie che hanno libero accesso a quegli uffici".

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