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Palermo, controlli della Dia nei cantieri dell'aeroporto Falcone-Borsellino

PALERMO. Controlli in alcuni cantieri dell'aeroporto Falcone-Borsellino da parte della Dia. L'attività rientra nell'ambito dei  compiti istituzionali di monitoraggio delle imprese impegnate nei  lavori relativi alla realizzazione di opere pubbliche ed è  finalizzata a prevenire le infiltrazioni mafiose nei cantieri di  lavoro. Gli accessi ispettivi, in ottemperanza al decreto emanato  dal prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, hanno riguardato i  lavori di realizzazione del nuovo Hub partenze e arrivi, la cui  spesa prevista è di oltre 2 milioni di euro  ed i lavori di  realizzazione di un edificio servizi per l'aeroporto, la cui spesa  prevista è di oltre 13 milioni di euro.  


L'accesso ai cantieri, avvenuto in maniera tale da non ostacolare  la normale attività lavorativa, ha permesso il controllo di due  ditte appaltatrici e di cinque imprese in sub-appalto, di 52  persone e di 12 mezzi.  L'assetto societario delle imprese impegnate nei cantieri, i  rapporti contrattuali, i lavoratori identificati ed i mezzi  d'opera individuati, secondo quanto reso noto dagli investigatori,  verranno sottoposti ad approfonditi accertamenti e riscontri per  rilevare eventuali condizionamenti da parte della criminalità  organizzata. Proprio per scongiurare questo, si rivelano sempre  più incisivi i controlli che la Dia esegue direttamente sui  cantieri per acclarare, anche nella fase di esecuzione delle  opere, la sussistenza dell'eventuale condizionamento mafioso. Tale  attività di prevenzione, negli ultimi anni, effettuata  nell'ambito di una più vasta quotidiana attività di intelligence  su tutte le grandi opere pubbliche e sui lavori pubblici in  genere, ha, sino ad ora, permesso alla Dia di appurare diverse  situazioni di controindicazione ai fini antimafia a carico di  imprese impegnate nei lavori di realizzazione di importanti opere  pubbliche, nei confronti delle quali le stazioni appaltanti,  opportunamente sensibilizzate, hanno provveduto a rescindere i  contratti, in precedenza stipulati, per importi di rilevante  entità. 

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