PALERMO. «Riferito al potere giudiziario, il rispetto del proprio ruolo significa che i magistrati non hanno soltanto il dovere di essere imparziali, ma devono anche apparire come tali. Dunque, no all'esposizione mediatica, no a comportamenti impropri, no a carriere politiche inaugurate nel medesimo distretto dove il giorno prima il candidato indossava la toga». Lo ha detto il presidente della Corte d'appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario. «Significa che i pareri del Csm - ha aggiunto - non possono tradursi in un sindacato di costituzionalità preventivo sulle leggi. Significa opporsi alla deriva correntizia, che trasforma lo stesso Csm in una brutta copia delle assemblee parlamentari. Significa, più specificamente, che nessuna sentenza dovrebbe mai ospitare valutazioni estranee ai fatti processuali.
GRASSO: "VICINO AI PM MINACCIATI": Sono qui per esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza ai magistrati palermitani che continuano a trovarsi nel cono d'ombra delle minacce e delle intimidazioni mafiose». Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, a margine della cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo.
SCARPINATO, ESCALATION DI MINACCE AI PM: «Stiamo assistendo a un'escalation di minacce e propositi di morte nei confronti dei magistrati che lasciano interdetta l'opinione pubblica e la politica nazionale che non riesce a sopire questa voglia di rivalsa». Lo ha detto il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, all'inaugurazione dell'anno giudiziario riferendosi alle recenti minacce contro i Pm del processo sulla trattativa Stato-Mafia. In aula sono presenti il procuratore aggiunto Vittorio Teresi e i Pm Nino Di Matteo e Francesco Del Bene. «Davanti a queste situazioni - ha spiegato - non possiamo abbassare la guardia. Sappiamo bene come questo sia un pericolo costante».
MESSINEO: "CLIMA INFLUENZATO": «L'anno giudiziario si innesta quest'anno in un particolare clima dovuto alle minacce di Totò Riina e le altre minacce nei confronti di altri magistrati». Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo a cui partecipa anche il presidente del Senato, Piero Grasso. «Per il resto l'anno giudiziario è un momento - ha proseguito - di riflessione sui problemi della giustizia, purtroppo statici, immobili, sono sempre gli stessi e di anno in anno vengono tramandati verso l'anno che verrà». Poi Messineo torna sulle minacce. «Indubbiamente non si può dire che siano passate sotto silenzio o in modo del tutto neutrale. Però non hanno minimamente inciso sull'impegno e sull'efficienza delle strutture che combattono la criminalità organizzata, nè sulla serenità dei colleghi. È chiaro poi che fatti di questo genere fanno aumentare livello di attenzione sulle condizioni di vita e di lavoro di questi colleghi».
"MAI AVUTI SOSPETTI SU NAPOLITANO" - Abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti del Capo dello Stato, per cui quando si è tentato di offuscare la sua immagine con il sospetto di sue interferenze in un grave procedimento in corso qui a Palermo, sospetti che i nostri giudici hanno dichiarato da subito totalmente infondati, sentiamo di dovergli rinnovare l'impegno, assunto col giuramento all'inizio del nostro lavoro, di fedeltà alla legge e alla Costituzione, di cui egli è supremo garante». L'ha detto il presidente della Corte d'appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo.
"COSA NOSTRA E' ANCORA FORTE" - Cosa nostra è ancora forte, nonostante i continui arresti, ha detto Oliveri, «La mafia - ha spiegato - continua a esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, sociali e politiche nel territorio, anche se il dato statistico rivela un'attenuazione del fenomeno criminale (84 procedimenti nel 2012 e 71 nel 2013). Le indagini hanno evidenziato i tentativi di riorganizzazione delle consorterie mafiose, nonostante la intensa azione repressiva da parte dello Stato». «Il ritorno in libertà di esponenti mafiosi di spicco - ha proseguito -, che hanno concluso l'espiazione delle pene detentive loro inflitte, ha inciso, infatti, sensibilmente sui nuovi assetti di potere nell'ambito dei rispettivi territori e ha in molti casi rinvigorito il prestigio e la capacità di influenza di Cosa Nostra nel contesto sociale di riferimento per il forte carisma di alcuni personaggi». Accanto al pizzo e ai consueti metodi di approvvigionamento economica, la mafia si è spostata «verso l'interessamento nei settori delle energie rinnovabili e dello smaltimento dei rifiuti, con rinnovato interesse e un notevole incremento del traffico di sostanze stupefacenti».
BOOM DI FURTI E RAPINE, OMICIDI IN CALO - La crisi spinge in alto il numero dei reati di furto, rapina, usura e riciclaggio, mentre sono in apparente diminuzione le estorsioni (correlato alla scomparsa di numerose imprese commerciali), delle frodi comunitarie e delle rapine a banche e uffici postali. Il dato emerge dalla relazione del presidente della Corte d'appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, «Il fenomeno dei reati contro il patrimonio - ha detto - è prevalentemente ricollegabile a condizioni di disagio economico o di vera e propria indigenza di larghi strati della popolazione, oltrechè alla diffusione su vasta scala dell'uso di sostanze stupefacenti». In particolare, i furti sono aumentati del 4%, le rapine del 10%, il riciclaggio del 35%. In diminuzione le estorsioni (-17%) e le frodi comunitarie (-34%). «Va evidenziato - ha aggiunto - il notevole incremento dei reati di furto e ricettazione del rame, e in particolare dei furti in danno delle grandi compagnie concessionarie dei servizi di energia e telecomunicazioni». Secondo i dati provenienti dall'ufficio statistiche della Procura di Palermo, i procedimenti iscritti per rapina ammontano a 1.227 (di cui 963 a carico di ignoti e 264 a carico di noti), quelli per furto a 7.562 (di cui 4.046 a carico di ignoti e 3.516 a carico di noti) e i furti in abitazione a 1.199 (di cui 1.001 a carico di ignoti e 198 a carico di noti).
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