PALERMO. Il Tribunale di Palermo per la prima volta affida un minore a una coppia omosessuale. Dopo la recente vicenda di Bologna, in cui una bambina di tre anni era stata affidata temporaneamente dal giudice dei minori a due uomini cinquantenni - suscitando polemiche di partiti, associazioni, istituzioni, ma soprattutto della Procura minorile, che si era opposta al provvedimento non ritenendo i due all'altezza del compito – anche la Sicilia si allinea all'Europa.
I protagonisti della storia sono Massimo De Trovato e Alessandro Savona: il primo quarantenne, operatore nel settore turistico; il secondo, 46 anni, scrittore. Stanno insieme da quattro anni e mezzo e sono iscritti al registro delle unioni civili istituito da Palazzo delle Aquile. Insieme a loro, da pochissime settimane, vive un ragazzo siciliano di 17 anni che fino a poco tempo alloggiava in una comunità e che la coppia aveva avuto modo di conoscere e frequentare in estate.
«Tutto è nato più di un anno fa dal desiderio di fare volontariato nelle case famiglia – raccontano -. Abbiamo così preso contatti col Centro affidi di piazza del Noviziato per dare il nostro contributo in una delle strutture. Poi, un giorno, è arrivata una telefonata inaspettata: il centro ci proponeva un progetto di conoscenza da intraprendere con un minore, che non doveva necessariamente sfociare nell'affidamento».
Una notizia che ha cambiato la vita di Massimo e Alessandro. «Abbiamo cominciato a passare del tempo con il ragazzo durante le vacanze estive - riprende la coppia – e creato anche un’associazione per sensibilizzare e promuovere la procedura spesso sconosciuta dell'affidamento, che secondo la legge è aperto sia alle coppie sposate che a quelle conviventi e di fatto, ma anche ai single».
Da poco tempo quel ragazzo è tornato in casa loro, questa volta per restarci, con il decreto firmato dal Tribunale dei minori. «L'affido è stato consensuale – riprendono i neo-papà – e siamo molto felici; il fatto che sia già un teenager ci consente un confronto generazionale tornando quasi indietro nel tempo: viviamo così la quotidianità, seguendolo negli studi e in tutte le vicende di un adolescente alle prese con compagni e fidanzatine».
«Una decisione importantissima – dice Giulio Cusumano, capogruppo dell’Udc - e un grande segnale di apertura verso tutte le unioni di fatto». «Palermo dimostra di essere la capitale dei diritti della persona – aggiunge il consigliere comunale Rita Vinci, che ha celebrato l'iscrizione della coppia nel registro delle unioni civili -. L’affido è un atto d’amore e non può essere condizionato da orientamenti sessuali, ideologie o convinzioni religiose».
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