PALERMO. Per i carabinieri appare un rompicapo, almeno per il momento, l'aggressione contro l'intero nucleo familiare gambizzato ieri allo Zen 2, uno dei quartieri più degradati all'estrema periferia di Palermo. Interrogate dagli investigatori, le tre vittime, padre, madre e figlia, non hanno fornito alcun elemento utile alle indagini e anche nel quartiere le bocche sono cucite. Nessuno parla in via Costante Girardengo, dove è avvenuta la violenta aggressione. I militari non escludono alcuna pista anche se privilegiano quella dei contrasti con i vicini. Secondo una prima ricostruzione ieri sera ci sarebbe stata una rissa prima degli spari. Una rissa che ha visto coinvolte le tre vittime: Paolo Romito di 49 anni, la moglie Giuseppa Savasta di 43 anni e la figlia di 21. L'uomo disoccupato ha detto ai militari di essere un musicista. Ha raccontato della lite sulle scale, poi dell'aggressione avvenuta nel pianerottolo. Qualcuno avrebbe bussato alla porta e i tre sono usciti per le scale: a quel punto due uomini armati con pistole calibro 9 avrebbero cominciato a sparare dall'alto verso il basso diversi colpi che hanno raggiunto i tre alle gambe. Poi sono fuggiti. Ai carabinieri Paolo Romito ha riferito di non aver riconosciuto gli aggressori e non ha saputo spiegare il perchè di tanta violenza. Un giallo per i carabinieri che non sono riusciti ad avere indizi neppure dalla moglie e dalla figlia, entrambe casalinghe. Nessuno parla allo Zen. Bocche chiuse anche tra i vicini e quanti, certamente molti, hanno sentito i colpi di pistola. I tre sono ricoverati all'ospedale Villa Sofia, le prognosi sono tra i 20 e i 30 giorni.
Caricamento commenti
Commenta la notizia