PALERMO. Amava vivere di notte, Alessia. Una piccola grande «vampira», la definivano gli amici. Vedeva tante albe e pochissime mattina, ricorda chi le voleva bene, e forse non è un caso che la sua vita sia finita alle prime luci di un nuovo giorno, quando la luna lascia posto al sole. Se n’è andata a causa di un tragico incidente, il terzo mortale nel giro di una settimana. Sabato scorso la stessa sorte era toccata a Giuseppe Ricotta, 19 anni, e a Simona Curtese, 17 anni. Alessia Prestigiacomo aveva 22 anni ed è deceduta dopo uno schianto col suo scooter in via Piano dell’Ucciardone, all’altezza dell’incrocio con via Enrico Albanese, intorno alle 5 del mattino.
La giovane stava tornando a casa, nella zona del Foro Italico, dopo essere stata ad una festa. Lavorava come barista al bowling di via Ugo La Malfa. «Era stata una serata tranquillissima, era il compleanno di un collega, lei è venuta nonostante fosse libera ed eravamo stati tutti insieme - dice Valerio Lanzafame, il padre del proprietario del bowling, presente alla serata - ci eravamo divertiti. Era una persona eccezionale, aveva un cuore grande così, e nel suo lavoro era veramente molto brava. Si faceva volere bene da tutti, siamo distrutti. Quando abbiamo sentito la notizia non ci potevamo credere, non ci sono parole per esprimere quello che proviamo in questo momento». Lavorare dietro al bancone era non solo un lavoro per Alessia, ma anche una grande passione. Aveva fatto un corso per migliorare, ed era diventata una professionista. Prima del bowling di via La Malfa aveva affinato le sue doti da barista in diversi locali.
Amici e parenti, subito dopo la tragedia, si sono ritrovati tutti nella camera mortuaria dell’ospedale Villa Sofia, dove Alessia era stata trasportata subito dopo l’incidente nel tentativo di salvarle la vita, ma non c’è stato nulla da fare. Eleonora era la sorella maggiore, ed è lei quella che in queste terribili ore ha il compito di tenere duro per i genitori, distrutti dal dolore, per il fratello e per la sorellina più piccola, di otto anni, che si aggira tra i parenti, che la coccolano e cercano di rendere normale una situazione che è tutto fuorchè normale.
«Alessia amava vivere di notte, scherzando le dicevamo sempre che era una piccola vampira - dice Eleonora - non era solo per il lavoro che faceva, ma le piaceva proprio il buio, l’oscurità. Si è sempre data un gran da fare, ha sempre lavorato. Le piaceva lavorare dietro il bancone, la faceva stare bene. Era una brava ragazza, una brava sorella». A sorreggere Eleonora ci sono anche i cugini: «Alessia era una persona di cuore, sempre allegra, sempre con il sorriso. Faceva stare bene tutti. Ci mancherà veramente tanto».
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