PALERMO. Potrebbe essere nelle immagini di una videocamera la chiave dell'omicidio di Baldassare Licari, il dipendente della Provincia ucciso lunedì nelle campagne tra Borgetto e Montelepre. La polizia ha sequestrato un hard-disk con le riprese fatte da un'apparecchiatura piazzata all'esterno del villino che si trova di fronte alla casa di campagna della vittima. La videocamera potrebbe avere ripreso scene importanti per gli investigatori. Licari, dai primi accertamenti, avrebbe avuto un incontro con alcune persone nella sua abitazione - sul tavolo sono state trovate tre tazzine da cui gli inquirenti cercheranno di estrarre il dna di chi le ha toccate -, ne sarebbe nata una discussione. Nell'abitazione sono state trovate tracce di sangue: Licari potrebbe essere stato ferito e sarebbe corso fuori cercando di fuggire a bordo dell'auto in cui è stato trovato morto. Le videocamere, dunque, potrebbero avere ripreso i killer che si allontanavano dal luogo del delitto. Dall'autopsia, eseguita ieri, è emerso che gli assassini hanno sparato 4 colpi con una calibro 38 a tamburo: da qui l'assenza dei bossoli a terra. Un colpo ha raggiunto la vittima alla testa, due al torace e uno al gluteo. Al vaglio degli inquirenti anche i tabulati del telefonino di Licari.
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