
PALERMO. È un incubo per i bracconieri che cacciano sulle montagne tra Palermo e Montelepre, un angelo custode per gli animali. Lei è Giulia Petrucci, ha 53 anni; la sua storia potrebbe essere il soggetto di film d'azione: stana i cacciatori giorno e notte. Giulia vive con i suoi 19 gatti e 20 cani in una villetta a Piano dell'Occhio, a Torretta, dove
si occupa anche dei randagi della zona.
Da animalista tenta di contrastare la caccia, a modo suo, come può. «Durante le ore in cui è consentita - racconta Giulia - quando avverto spari o percepisco che i cacciatori si stanno
avvicinando a casa mia prendo il megafono e comincio a urlare: "I signori cacciatori sono pregati di allontanarsi dalle abitazioni e di rispettare le norme di sicurezza". Voglio che davanti la mia casa la legge sia rispettata».
Quasi fosse un mantra con queste parole, cerca di mandarli via, «anche se - dice la donna - non sempre lo fanno». La notte, invece, tenta di "inchiodarli" armata di macchina
fotografica. Nella zona è ormai famosa, per aver salvato decine di animali dai bracconieri. L'ultima due notti fa: una gattina di appena un anno, ferita da colpi di arma da fuoco.
Sull'episodio ha presentato anche una denuncia alla polizia, fornendo anche la foto scattata lunedì notte e le prime due cifre del veicolo.
L'animale ha riportato gravi ferite ed è stato sottoposto a un intervento, ma non ce l'ha fatta; sarà il comune di Torretta a pagare le spese per le cure veterinarie. Quella presentata lunedì non è la prima. Per lei dedicarsi agli animali è una "missione".
Tant'è che ha anche messo un po' da parte il suo lavoro. «Ho un laboratorio di maglieria a Montelepre - racconta - ma un pò per la crisi, un po' perchè gli animali richiedono dedizione, non me ne occupo più a tempo pieno: ogni giorno c'è qualcosa da fare, qualcuno da curare, qualcuno da salvare».
«Qualcosa - aggiunge - continuo chiaramente a realizzarla e produrla, poi faccio anche lavori saltuari, un pò di tutto, insomma». E poi c'è facebook. «Grazie agli amici animalisti su facebook tentiamo di salvare quanti più animali possiamo. Non abbiamo il supporto delle istituzioni e a volte siamo costretti anche ad "elemosinare" soldi in rete per comprare cibo per gli animali o per le cure veterinarie ad esempio» dice.
«Mia madre dice sempre - scrive Giulia nella sua pagina facebook - "qualche volta ti spareranno addosso" io le rispondo, che differenza fa, se a morire è un essere umano o un povero animale? Continuerò per la mia strada».
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