PALERMO. E' partita alle prime luci dell’alba — tra i comuni di San Giuseppe Jato, San Cipirello e Camporeale — una vasta operazione antidroga condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale. I militari hanno dato esecuzione a 8 misure di custodia cautelare, emesse dal gip Luigi Petrucci su richiesta della direzione distrettuale antimafia, nei confronti di altrettanti indagati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione, raffinazione e commercializzazione di droga, prevalentemente «cannabis indica», tutti reati aggravati dal favoreggiamento a Cosa nostra. Oltre agli otto finiti in cella, sono state denunciate a piede libero altre 13 persone, di cui otto già in carcere da aprile per mafia (operazione «Nuovo Mandamento») e nei cui confronti il gip, pur evidenziando la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non ha ritenuto esistenti le esigenze cautelari.
Quella di questa notte è una «costola» dell’operazione «Nuovo Mandamento», la maxi inchiesta antimafia che documentò la riorganizzazione territoriale di Cosa nostra nella parte occidentale della provincia di Palermo (con un supermandamento che oltre a Camporeale accorpava anche gli storici clan di San Giuseppe Jato e Partinico) e che ad aprile culminò con l’arresto di 38 persone tra capi e gregari.
In particolare le indagini — avviate nel dicembre 2010 e coordinate dai procuratori aggiunti Teresa Principato e Vittorio Teresi, e dai sostituti Francesco Del Bene, Sergio Barbiera, Sergio Demontis e Daniele Paci — hanno fatto luce su un vasto giro di droga e su una serie di piantagioni di canapa indiana, messe in piedi dall’organizzazione per fronteggiare il calo di entrate e il contestuale aumento delle spese per gli avvocati e per il sostentamento delle famiglie dei carcerati. Durante le indagini sono state individuate alcune piantagioni, soprattutto nella valle del fiume Jato, con l’arresto in flagranza di tre persone. Scoperti pure due luoghi di stoccaggio: in questo caso le persone bloccate sono state otto e 40 i chili di droga sequestrati.
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