
PALERMO. Che sia l’ultima volta. Lo dice il sindaco Leoluca Orlando, annunciando un atto di indirizzo della giunta sul caso del filo fluorescente che rampica fino all’albero della vita sul prospetto della Cattedrale, su una maxi installazione pubblicitaria che ha fatto storcere il muso a molti. E che copre due cose importanti: uno, i ponteggi per i lavori di restauro; due, succulenta fetta dei costi che la Curia va a sostenere.
Quanto, non è dato (ancora) sapere: la concessionaria Vat srl nulla dice, mentre «l’amministratore Giuseppe Giunta è in riunione a Milano». «Abbiamo candidato alcuni monumenti, tra cui la Cattedrale, a diventare Patrimonio Unesco - scrive Orlando - e la città è candidata a Capitale della Cultura. Non possiamo permetterci scivoloni». Orlando parla di «ordinare revoche, negare deroghe e non concedere più autorizzazioni». Spetterà ora al dirigente competente mettere su carta, una volta ricevuto l’atto di indirizzo. La giornata era iniziata con l’ultimo sasso della gragnuola che aveva visto le invettive, fra gli altri, del coordinatore di Sel, Sergio Lima, che aveva rievocato le polemiche sulla proiezione dei simboli gay sul prospetto del duomo. Ieri ha detto la sua anche Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente: «Forma di finanziamento che mortifica il monumento». A proposito di sassi, se n’era levato uno bello grosso dalla scarpa anche l’assessore Francesco Giambrone, che in quelle polemiche di luglio era stato coinvolto in virtù della sua delega alla Cultura. Molto più possibilista sugli sponsor, la soprintendente Marilena Volpes. E chi la «faccia» su quel cartellone l’ha messa? Fastweb ha spiegato il tweet del giorno prima, in cui traspariva l’estraneità alla decisione di usare proprio «quello» spazio.
«Abbiamo utilizzato lo spazio che ci ha offerto l’agenzia - precisa Sergio Scalpelli, responsabile Relazioni esterne - anche perché una parte dell’investimento sarà utilizzato per il restauro del porticato. Ci atterremo alle decisioni del Comune e siamo disponibili a considerare altri spazi». Per inciso, il colosso della comunicazione ha investito 200 mila euro in pubblicità, per sostenere il mega investimento da 36 milioni sulla fibra ottica. «Noi - aggiunge Scalpelli, che un anno fa ha inaugurato con l’amministrazione il wi-fi gratuito nel Parco Cassarà - avevamo in precedenza acquistato una maxi installazione in via Libertà». Quella di piazza Croci, sembra.
Un mese di contratto. Poi altri tre di lavori: resta da verificare che non esistano altri impegni, o potrebbe replicarsi il caso-Firenze: il sindaco Renzi proibì le réclame sul Ponte Vecchio e il Tar stracciò ricorsi e contratti già firmati.
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