
CORLEONE. Si siede accanto al palco dove si esibiscono i musicisti della Jazz e blues Ficuzza summer fest, nella grande sala del ristorante dell'antica stazione e ascolta. Da furba qual è ha capito che la sua presenza incuriosisce le persone e i bambini che poco a poco si
avvicinano e le danno pezzetti di pane insaporiti nei sughi e gli avanzi dei piatti di carne. È la volpe selvatica di Ficuzza che non ha paura dell'uomo, che viene a prendere il cibo dalle
sue mani e che sembra avere una passione per la musica. Al concerto di Luca D'Aversa l'altra sera ha accentrato l'attenzione gironzolando nel prato e fermandosi per accettare cibo.
La volpe è ormai un'attrazione del bosco della Ficuzza, paradiso di caccia per re Ferdinando IV di Borbone, uno dei polmoni verdi più vasti della Sicilia, dove i pastori corleonesi portano il proprio bestiame, sormontato dalla rocca Busambra un monte con gole dove i mafiosi di Luciano Liggio gettavano i cadaveri delle proprie vittime. Dove comincia il bosco in cui si diramano le mulattiere che portano in diversi punti della Ficuzza l' antica stazione della linea ferrata con treno a scartamento ridotto Palermo-Ficuzza è stata trasformata in albergo ristorante e nelle serate estive si mangia all' aperto ascoltando musica dal vivo.
E proprio di sera appare la volpe piccola con la coda pelosa che si sistema accanto al palco per nulla spaventata dai rumori di piatti e posate e dalla musica. Anni fa un'altra volpe era diventata popolare sempre nel bosco per la sua passione per il blues e gli avanzi del ristorante. Quella che per ora frequenta i concerti jazz è più piccola e meno timida, forse è la nipote cui la nonna ha trasmesso la passione musicale.
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