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Mafia, sequestro da 10 milioni a un pentito

PALERMO. Beni per un valore complessivo di oltre dieci milioni di euro riconducibili al collaboratore di giustizia Francesco Franzese, già reggente della 'famiglia' mafiosa palermitana di Partanna Mondello, e ad un suo prestanome sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) di Palermo. Tra il patrimonio sequestrato figurano sei ville, ognuna con piscina; terreni; conti correnti e due società operanti nel settore edile.

Il prestanome di Franzese, 49 anni, è Giuseppe Ferrante, palermitano di 44 anni. Franzese è diventato collaboratore di giustizia dopo essere stato reggente della famiglia mafiosa palermitana di Partanna Mondello e intrattenuto rapporti con uomini d'onore come Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Ferrante, pur non facendo parte integrante dell'organizzazione mafiosa, secondo gli investigatori «si può ritenere nella disponibilità di Cosa nostra». I rapporti societari tra Franzese e Ferrante hanno trovato conferma dalle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia, nonchè dalle ammissioni fatte dallo stesso Franzese dopo l'inizio della sua collaborazione, che hanno rivelato il significato e i destinatari di alcuni documenti trovati in occasione della sua cattura, il 2 agosto 2007, quando, ad esempio, egli stesso definiva Ferrante «mio carissimo amico e socio in una impresa edile a suo nome». Ferrante, dopo l'arresto e l'inizio della collaborazione di Franzese, aveva cercato sostegno in un altro esponente mafioso, Giuseppe Biondino, 33 anni, arrestato dalla Dia nel giugno 2010 e condannato dal Gup di Palermo a 14 anni e 8 mesi. Biondino viene indicato da alcuni collaboratori di giustizia quale reggente della famiglia mafiosa palermitana di San Lorenzo, in contatto con il latitante Matteo Messina Denaro.

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