
PALERMO. Ieri protesta in piazza Pretoria a Palermo dei rappresentanti dei centri socio educativi per disabili gravi di Palermo. Rete composta da circa 8 centri a Palermo che segue 150 disabili adulti dai 19 ai 70 anni. Da ottobre, l'azione che finanziava questi centri (prevista con fondi della legge 328/2000, fondi statali ma erogati dalla Regione) è interrotta e così da sei mesi le associazioni si autofinanziano, autotassandosi.
Le attività da 5 giorni a settimana sono passate a 2 giorni, con conseguenze negative sulle abilità dei ragazzi disabili. La legge 328 prevedeva 144 mila euro per ciascun centro più 28 mila euro di cofinanziamento. Da ottobre ad oggi i dipendenti non vengono neanche pagati. Ci sarebbero dei fondi residui della programmazione precedente che potrebbero essere riutilizzati, ma è tutto fermo. Si tratterebbe di 400 mila euro circa, fondi regionali che però dovrebbero essere gestiti dal Comune.
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