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Palermo, l'ultimo saluto a Gianluca Irrera

Accanto alla bara del piccolo anche quella del padre, Ivan, che lo ha ucciso

PALERMO. La chiesa del Cuore eucaristico di Gesù era piena di gente commossa per l'ultimo saluto a Gianluca Irrera di 9 anni, ucciso dal padre poliziotto Ivan che poi si è tolto la vita. Al centro della chiesa, in corso Calatafimi a Palermo, le due bare. Una bianca con sopra la foto del piccolo, un cuscino rosa nero e il completino di Fabrizio Miccoli, firmato da tutta la squadra. L'altra con i fiori e il berretto da poliziotto. Nella chiesa gremita c'erano i compagni, tutti vestiti con magliette azzurre. Tantissimi colleghi, il questore di Palermo Nicola Zito e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Fuori tanti palloncini bianchi che sono stati lanciati alla fine della celebrazione. Il parroco, Salvatore Fiumanò, ha invitato tutti a ricercare le notizie, quelle positive non quelle negative, anche nella tragedia. "Dopo quanto successo resteranno i gesti di Ivan – ha detto il parroco - le carezze. Lo sguardo negli occhi il trascorrere insieme le giornate. Tutte queste cose Ivan le ha fatte. Queste deve restare". Poi ha riletto nel corso dell'Omelia la prima lettura del Siracide: "Accetta quanto ti capita. La fede si prova col fuoco. Signore dove sei, ma da una parte ci sei". Nel corso dell'intera celebrazione c'era il più assoluto silenzio. Nessuna telecamera o macchina fotografica è stata ammessa in chiesa. "Sono contento che questa assemblea è venuta qui per pregare e non per curiosare - ha continuato il parroco - Siamo tutti vicini a alla sorella di Gianluca e alla mamma per questo profondo dolore. Posso assicurare che questo bambino adesso è un angelo".

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