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Sgominata banda di rapinatori, ecco i colpi effettuati

PALERMO. Sono stati traditi dalle loro immagini pubblicate su facebook e messe a confronto con quelle riprese dalle telecamere di videosorveglianza i quattro giovani palermitani arrestati perchè ritenuti responsabili di avere commesso dieci rapine tra marzo e luglio 2012 a Palermo, Bagheria, Ficarazzi e Bolognetta, in banche, uffici postali, supermercati e gioiellerie, talvolta con modalità violente, spesso avvalendosi della collaborazione di un minore, che è stato denunciato a piede libero. I rapinatori, che hanno racimolato un bottino totale di circa cinquantamila euro, sono tutti originari dello 'Speronè, ma operavano prevalentemente nel centro storico di Palermo. Il provento totale delle rapine ammonta a circa 50mila euro. I quattro giovani agivano sempre a viso scoperto: determinante ai fini delle indagini si è rivelato l'esame dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati, che gli investigatori hanno messo a confronto con le immagini pubblicate dai giovani rapinatori sui propri profili 'facebook'. Ciò ha consentito di individuare la gang di giovanissimi malviventi, alcuni dei quali legati da uno stretto rapporto di amicizia, dediti in forma seriale ed esclusiva alla commissione di rapine, per mantenere un dispendioso tenore di vita.  Dai pedinamenti condotti nel corso delle indagini è infatti emerso che i rapinatori frequentavano locali alla moda della movida palermitana, indossando abiti griffati di cui non si privavano neanche quando facevano le rapine, si muovevano alla guida di costose motociclette e di scooter di grossa cilindrata. Uno degli elementi che ha inchiodato la gang è stato proprio il giubbotto tipo «bomber» di uno dei componenti, individuato nei fotogrammi estrapolati dagli impianti di video sorveglianza e rinvenuto nell'ambito di una perquisizione.

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