
PALERMO. Giornata di commemorazione oggi a Palermo. Studenti, cittadini e autorità si trovano insieme al teatro Biondo per la manifestazione in ricordo del 31esimo anniversario dell'uccisione di Pio La Torre e del suo collaboratore Rosario di Salvo. Presente anche il sindaco Leoluca Orlando che nel ricordarli afferma: "la Sicilia è la terra di questi uomini che si sono spesi contro i boss, non la terra di Bagarella e Ciancimino". "Un incontro - si legge in una nota inviata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - che offre un'opportunità per rafforzare la cultura della legalità del rispetto dello Stato di diritto".
IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO. "Ancora oggi, a 31 anni da quel tragico evento, rinnovare la memoria e lo sdegno per quel vile assassinio significa riaffermare i valori di democrazia e di libertà solennemente sanciti dalla Carta costituzionale e su cui si fonda la convivenza civile nel nostro Paese". E' il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inviato alla manifestazione a Palermo. "L'incontro - prosegue la nota del Quirinale - offre una preziosa opportunità per rafforzare, specialmente nelle giovani generazioni, la cultura della legalità e del rispetto dello Stato di diritto contro ogni forma di violenza e prevaricazione per la costruzione di una società più giusta e solidale".
ORLANDO: "LA MAFIA E' DENTRO LO STATO". "Qualcuno pensa che la mafia sia qualcosa da combattere solo con la repressione, ma la mafia è un sistema di potere politico, economico, sociale, con le sue regole e infiltrazioni dentro lo Stato". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, intervenuto alla manifestazione di commemorazione. "Il giorno in cui la mafia non dovesse essere piu dentro le banche, la Chiesa e lo Stato - ha aggiunto Orlando - la mafia sarebbe, e chiedo scusa per l'aggettivo, 'normale' criminalità. Rosario Di Salvo e Pio La Torre ci hanno ricordato che la mafia é dentro queste istituzioni. Ma la Sicilia è la terra di questi uomini che si sono spesi contro i boss, non è la terra di Bagarella e Ciancimino".
LO MONACO: "CHIEDIAMO GIUSTIZIA PER LE VITTIME". "Chiediamo verità e giustizia per le vittime e per la democrazia, facendo luce su trattative e rapporti organici tra uomini dello Stato e della classe dirigente con le mafie per riaffermare l'alto valore della Costituzione repubblicana, fondata sul lavoro, sulla difesa dei diritti di libertà e perciò di assoluto contrasto alle mafie". Lo ha detto ha detto il presidente del centro studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco, alla manifestazione al teatro Biondo per ricordare Pio La Torre e Rosario Di Salvo nel 31esimo anniversario della loro uccisione.
IL FIGLIO: "ERO CONSAPEVOLE DEL RISCHIO". "Ero consapevole del fatto che mio padre correva il rischio di essere ucciso e che lui avesse ritenuto accettabile il rischio per la responsabilità che si era preso, non per eroismo. Era un genitore coerente e in molti avevano provato a fargli cambiare idea. Ma ciò non ha reso più sopportabile il dolore". E' il ricordo di Franco La Torre, figlio di Pio nel 31esimo anniversario del delitto. La sua testimonianza è contenuta nel fumetto 'La marcia di Pio', scritto da Nico Blunda, disegnato da Giuseppe Lo Bocchiaro e distribuito in una nuova edizione cartacea dal centro Pio La Torre agli studenti presenti al teatro Biondo di Palermo per la manifestazione in ricordo del 31/o anniversario dell'uccisione.
Ricorda Tiziana Di Salvo, figlia di Rosario, il collaboratore ucciso insieme a Pio La Torre: "Avevo appena 11 anni quando il 30 aprile del 1982 ho perso mio padre nell'attentato mafioso contro Pio La Torre. Oggi ne ho 41, ma quando penso a lui i miei sentimenti ritornano ad essere quelli della bambina che ero allora, come fossero congelati a quel momento". "Mio padre era un ragazzo allegro - scrive ancora Tiziana Di Salvo - con la battuta pronta, gli piaceva viaggiare. Poi, qualche mese prima dell'attentato, cambiò per sempre. Non rideva e scherzava più come prima e diventò nervoso e sospettoso". Le 40 tavole del fumetto sono liberamente ispirate al testo 'Pio La Torre orgoglio di Sicilia' di Vincenzo Consolo e raccontano gli anni di militanza nel Pci e nel sindacato di Pio La Torre, le lotte per l'assegnazione delle terre, le battaglie contro l'installazione dei missili Nato a Comiso, fino alla proposta di legge che introdusse il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni.
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