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Amia, Orlando: vogliamo la gestione diretta Il sindaco chiede scusa ai palermitani

«È la più grande azienda italiana tra le partecipate dagli Enti locali che fallisce - ha spiegato -. Siamo molto rammaricati, perchè 12 anni fa era una delle aziende più evolute. Gli anni successivi sono stati caratterizzati dalla mala gestione e dalle ruberie, decretate anche da procedimenti penali in corso. Abbiamo avuto amministratori assolutamente inadeguati a svolgere il loro compito. Nei tre anni di gestione commissariale si sono accumulati 90 milioni di euro di debiti»

PALERMO. «Una delle possibilità dopo il 15 giugno potrebbe essere, compatibilmente anche con le decisioni della curatela, quella di gestione diretta di Amia da
parte del Comune. Siamo pronti ad assumerci questa responsabilità». Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. «La requisizione da parte del Prefetto dell'azienda - ha
spiegato - è solo una delle soluzioni possibili. Le valuteremo tutte prima di predendere una decisione».

ORLANDO: "CHIEDO SCUSA AI PALERMITANI". «È una morte annunciata da giugno. Ho scritto diverse lettere a ministro Passera, poi sono andato in Procura a denunciare quello che non mi sembrava regolare. Chiedo scusa ai palermitani per vergogna alla quale sono stati sottoposti.». Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commentando il fallimento dell'Amia decretato dal Tribunale. «È la più grande azienda italiana tra le partecipate dagli Enti locali che fallisce - ha spiegato -. Siamo molto rammaricati, perchè 12 anni fa era una delle aziende più evolute. Gli anni successivi sono stati caratterizzati dalla mala gestione e dalle ruberie, decretate anche da procedimenti penali in corso. Abbiamo avuto amministratori assolutamente inadeguati a svolgere il loro compito. Nei tre anni di gestione commissariale si sono accumulati 90 milioni di euro di debiti».

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