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Intimidazione a sindacalista Amat, danneggiata l'auto

A Gaetano Bonavia la solidarietà della Filt: "È chiaro che la Filt non arretrerà nella battaglia per l'efficienza e la trasparenza nelle società partecipate"

PALERMO. Al segretario della Filt Cgil di Palermo, Gaetano Bonavia, al quale è stata danneggiata stamani l'auto parcheggiata davanti all'Amat a scopo di intimidazione, giunge la solidarità e il sostegno della Filt Sicilia e del segretario generale Franco Spanò. «È chiaro - dice Spanò - che la Filt non arretrerà nella battaglia per l'efficienza e la trasparenza nelle società partecipate. Questi tristi episodi ci spingono anzi ad andare avanti e a serrare le file di un'iniziativa che stiamo portando avanti con le altre sigle sindacali sulla razionalizzazione del trasporto pubblico locale e la riorganizzazione e il rilancio delle partecipate».L'auto di Gaetano Bonavia, una Audi, era parcheggiata davanti alla sede Amat di via Roccazzo: il danneggiamento delle quattro ruote risale a questa mattina. Nell'arco di un mese è il secondo atto intimidatorio, che segue quello subito a fine marzo dal segretario della Cisl trasporti Salvatore Girgenti. Entrambi sono avvenuti dopo la firma dell'accordo sindacale siglato del 20 marzo scorso tra l'azienda e Cgil, Cisl Uil, Cisal e Orsa, con l'opposizione di due sole sigle, Ugl e Cobas, che ha previsto la riorganizzazione dell'officina, con l'eliminazione dei turni notturni.  «Considerato che Bonavia non si occupa d'altro che di attività sindacale non possiamo che mettere in riferimento questo atto con lo svolgimento della sua attività sindacale e con i dissensi espressi in azienda sull'accordo sindacale - dicono il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà, e Rosario Carbone e Francesco Mineo, rappresentanti aziendali della Filt Cgil di Palermo - Si presume che i due atti siano in qualche modo legati, essendo entrambi rivolti ai segretari del settore trasporti». «È un clima di terrore che non possiamo accettare - aggiunge il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà - Chiediamo al questore e al prefetto di intervenire a tutela dei lavoratori. È una situazione grave che ci preoccupa. Ecco perchè riteniamo imprescindibile aprire un tavolo sulla riorganizzazione delle partecipate, cosa che inascoltati chiediamo da tempo al sindaco».

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