PALERMO. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, «valutati gli atti in possesso e la documentazione sanitaria, non ha ritenuto opportuno procedere alla revoca del regime carcerario del 41 bis per Bernardo Provenzano».
La decisione è stata notificata ai legali del boss, gli avvocati Franco Marasà e Rosalba Di Gregorio, che avevano chiesto la revoca del carcere duro essendo venuta meno la pericolosità sociale del capomafia attualmente detenuto a Parma.
I legali avevano inoltre chiesto il ricovero del loro assistito in una struttura sanitaria in cui gli «siano prestate le cure e l'assistenza che la sua condizione richiede».
«La collocazione in una cella - scrivevano gli avvocati nell'istanza - (sia pure tardivamente dotata di letto con sponda e telecamera) non può essere ritenuta consona alle condizioni del detenuto, riportato nell'istituto di pena, dopo il ricovero, le settimane scorse».
Mafia, Severino respinge la richiesta di revoca del 41 bis per Provenzano
La decisione del ministro della Giustizia è stata notificata ai legali del boss che avevano chiesto il provvedimento essendo venuta meno la pericolosità sociale del capomafia attualmente detenuto a Parma
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