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Mafia, concussione e concorso in estorsione: ai domiciliari il sindaco di Montelepre

Giacomo Tinervia è stato arrestato la scorsa settimana nell'ambito di un maxi blitz antimafia. Secondo la Procura, Tinervia avrebbe ricevuto una mazzetta di 7000 euro da un imprenditore e avrebbe fatto da intermediario tra la vittima e le cosche nella riscossione del pizzo

PALERMO. Il tribunale del riesame ha scarcerato e concesso i domiciliari al sindaco di Montelepre Giacomo Tinervia, arrestato la settimana scorsa dai carabinieri, nell'ambito di un maxi blitz antimafia, con le accuse di concussione e concorso in estorsione. Secondo la Procura, Tinervia avrebbe ricevuto una mazzetta di 7000 euro da un imprenditore e avrebbe fatto da intermediario tra la vittima e le cosche nella riscossione del pizzo. A carico del sindaco una serie di intercettazioni in cui il capomafia Giuseppe Lombardo raccontava delle tangenti pagate a «Giacomino». Tinervia si è difeso smentendo che si facesse riferimento a lui e sostenendo che il «Giacomino» di cui si parlava fosse un omonimo.

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