PALERMO. La Guardia di finanza ha sequestrato una società di autotrasporti e spedizioni palermitana con filiali nel trapanese del valore di 4,7 milioni di euro. Secondo gli investigatori, anche se intestata a un prestanome, la ditta era di proprietà di un imprenditore di Palermo, Cesare Carmelo Lupo, 52 anni, attualmente detenuto, già condannato per associazione mafiosa e accusato di fare parte del mandamento del quartiere Brancaccio.
Il sequestro è stato emesso, affermano i finanzieri, "tenendo anche conto della nettissima sproporzione tra le effettive disponibilità del prestanome e le sue fonti di reddito ufficiali, rilevata a conclusione di indagini patrimoniali e finanziarie".
L'inchiesta è partita alla fine del 2011 con l'operazione 'Madre natura', che ha portato, anche grazie alle rilevazioni del collaboratore di giustizia Fabio Tranchina, al sequestro di un patrimonio costituito da attività commerciali (distributori di carburante, bar e agenzie di scommesse), beni immobili (appartamenti, ville, negozi e terreni), automezzi e disponibilità finanziarie, del valore di oltre 32 milioni di euro, riferibili ai fratelli Filippo, Giuseppe e Benedetto Graviano. L'azienda sequestrata oggi dalle Fiamme gialle, con sede nel quartiere Brancaccio e filiale a Campobello di Mazara (Trapani), con 21 autocarri a disposizione, eseguiva consegne di merci nelle province di Palermo e Trapani per conto di società di trasporti leader nel settore in Italia.
I soldi della mafia in una società di trasporti: maxi sequestro a Palermo
La dittà ha sede nel quartiere Brancaccio ma con filiali nel Trapanese ha un valore di 4,7 milioni. È di proprietà di un imprenditore palermitano, Cesare Carmelo Lupo, 52 anni, già condannato per associazione mafiosa e accusato di fare parte del mandamento del quartiere Brancaccio
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