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Amia, Orlando al prefetto: fallimento o requisizione

Le ipotesi sono state al centro di un colloquio tra il sindaco e Postiglione, in un incontro a Roma. Sull’affidamento al Comune, però, sono state espresse alcune perplessità e intende chiedere il parere dell'Avvocato distrettuale dello Stato per capire se "sussistono i presupposti per eventuale via libera alla procedura"

PALERMO. Per risolvere la vertenza di Amia spa, la partecipata dal Comune, che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, e della società collegata Amiaessemme, che si occupa di manutenzione e pulizia di strade e caditoie, gli scenari possibili, secondo il sindaco Leoluca Orlando, sono due: la dichiarazione di fallimento e contestuale nomina di un curatore fallimentare da parte del tribunale, che dovrebbe anche incaricarlo di assicurare la prosecuzione dei servizi e delle attività, mentre il Comune ne garantirebbe la copertura economica; o in alternativa la requisizione della società da parte del Prefetto, che dovrebbe affidarla al Comune.
Le ipotesi sono state al centro di un colloquio tra il sindaco e il prefetto Umberto Postiglione, nell' incontro a Roma. Sulla seconda ipotesi, però, Postiglione esprime alcune perplessità e intende chiedere il parere dell'Avvocato distrettuale dello Stato per capire se "sussistono i presupposti per eventuale via libera alla procedura".
Il prefetto di Palermo Umberto Postiglione esprime alcune perplessità sull'ipotesi di requisire l'Amia, avanzata dal sindaco Leoluca Orlando, e intende chiedere il parere dell'Avvocato distrettuale dello Stato per capire se "sussistono i presupposti per eventuale via libera alla procedura". "La requisizione - dice all'ANSA Postiglione - è un provvedimento straordinario, che dispone l'acquisizione temporanea di beni mobili e immobili nel caso di evento improvviso e imprevedibile, che determini situazione di pericolo, ad esempio un terremoto".
Il nodo, dunque, riguarda la possibilità di configurare l'esito di una procedura di amministrazione straordinaria di una società in crisi, come 'evento improvviso e imprevedibile', dal momento che nel caso di Amia, i giudici fallimentari non hanno accolto la richiesta di concordato preventivo, per cui la procedura non potrebbe che concludersi con la dichiarazione di fallimento, come prevede la legge. "Ho chiesto al sindaco - prosegue - di inviarmi documenti a sostegno della tesi sulla requisizione per sottoporle all'avvocato distrettuale. Ad Orlando riconosco di essersi fatto carico di situazioni difficilissime, ma in qualità di Prefetto sono obbligato a fare dei passaggi che garantiscano la piana legittimità di qualsiasi procedura".
Nel pomeriggio, i lavoratori hanno partecipato a un sit in davanti alla Prefettura. Una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dal Vice prefetto Teresa Cucinotta e dal capo di gabinetto Rossella Trio. Sono 2.252 i dipendenti delle due società, che temono per il proprio futuro occupazionale, "Ho avuto un colloquio telefonico con i rappresentati dei lavoratori - aggiunge Postiglione, che si trova fuori città per impegni istituzionali - ho chiarito loro le mie perplessità e detto che il destino dei lavoratori di Amia ha due punti di forza solidissimi: il primo che le risorse per garantire loro di proseguire le attività esistono e sono quelle delle Tarsu, che non possono essere destinate ad altro se non ad attività di pulizia delle strade e raccolta dei rifiuti ; il secondo è che si tratta di un servizio indispensabile per il decoro della città e la salute dei cittadini".



"COMMISSARI AMIA HANNO PRODOTTO SFASCIO". "Potrebbero anche guadagnare un solo euro l'anno, sarebbe anche troppo rispetto allo sfascio che hanno prodotto e ai disservizi che hanno procurato alla città e ai cittadini". Lo afferma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando i compensi dei commissari dell'Azienda Amia. "Per entrare nel merito - conclude il Sindaco - aspetto di conoscere il dettaglio dell'interrogazione del Consigliere Bertolino, che credo sarà utile trasmettere anche al Governo nazionale"

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