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Corruzione ed estorsioni, arrestati 4 fortestali

Blitz della polizia, nel mirino agenti del distaccamento di Bagheria e un imprenditore edile. avrebbe acquisito benefici economici personali, attraverso pratiche di fatto estorsive

PALERMO. Mazzette per chiudere un occhio  sui controlli antiabusivismo e per consentire ad alcuni  imprenditori di prelevare materiale per le costruzioni in aree  non autorizzate ovviando al ''ben più dispendioso acquisto  dalle cave". Ruota attorno a questo sistema di corruzione,  documentato dalle intercettazioni, l'inchiesta condotta dalla  polizia che ha portato a cinque arresti. Le ordinanze di  custodia cautelare sono state emesse dal gip di Palermo, Angela  Gerardi su richiesta dei procuratori della repubblica,  Alessandro Picchi e Caterina Malagoli, coordinati dal  procuratore aggiunto, Leonardo Agueci. Gli arrestati sono  quattro agenti della Forestale in servizio presso il  distaccamento di Bagheria e un imprenditore edile, accusati di  corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità,  omessa denuncia ed abuso d'ufficio. Sono finiti in carcere  Pietro Rammacca, 50 anni, di Ficarazzi e Rosario Spataro, 51  anni, di Palermo. Si trovano invece ai domiciliari Domenico  Bruno, 51 anni di Bagheria, Giovanni Fontana, 52 anni di  Villabate e l'imprenditore Rosario Azzarello, 45 anni di  Ventimiglia di Sicilia. Altre 13 persone risultano indagate.      Secondo gli investigatori alcuni imprenditori mantenevano  costanti rapporti con appartenenti del corpo forestale, tra i  quali Rammacca e Spataro, in servizio presso il distaccamento di  Bagheria per "acquisire vantaggi economici sia dalle loro  azioni, che, soprattutto, dalle loro coscienti omissioni". I  due secondo l'accusa sono stati anche intercettati mentre in  auto si dividevano i soldi appena estorti ad un costruttore.   

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