PALERMO. Ha confessato di avere ammazzato il cognato e ha rivelato che i loro rapporti erano tesi da tempo. «Era invidioso di me, mi minacciava e mi colpiva con le stampelle», ha detto Vincenzo Gambino, l'ottantenne indagato per l'omicidio del familiare, Giovanbattista Tusa, assassinato martedì scorso con un colpo di pistola calibro 38 al fianco a Palermo. Gambino si è costituito oggi. Era ricercato dal giorno del delitto. E ai pm Maurizio Agnello e Roberta Buzzolani ha descritto le tensioni e i rancori che aveva nei confronti della vittima. L'ultima lite pochi giorni fa: «mi ha insultato e detto cornuto - ha raccontato - Per questo quando l'ho incontrato gli ho sparato». Gambino ha sostenuto di portare sempre con sè la pistola proprio per timore del cognato. Poi ha raccontato - ma gli inquirenti ipotizzano sia un tentativo di sembrare infermo di mente - di essere stato rapito dagli Ufo.
Delitto Tusa, il cognato: "Gli ho sparato io"
"Era invidioso di me, mi minacciava e mi colpiva con le stampelle", ha detto l’ottantenne Vincenzo Gambino. "Mi ha insultato, per questo quando l'ho incontrato gli ho sparato". Agli inquirenti ha anche raccontato di essere stato rapito dagli Ufo
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