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Gesip, protesta davanti alla Regione: guerriglia con due feriti

I lavoratori si trovano davanti a Palazzo D'Orleans, sede della presidenza della Regione, per questa mattina, è previsto un vertice sulla vertenza dei 1800 operai

PALERMO. A Palermo la tregua dei 1800  operai della Gesip è durata giusto il tempo della campagna  elettorale per le politiche. I lavoratori della società in  liquidazione partecipata dal Comune, che svolgono servizi di  pulizia e cura del verde, da mesi sono senza salario e lavoro ed  esclusi dalla cassa integrazione. Oggi gli ormai ex dipendenti  della Gesip sono tornati in piazza, mettendo la città a  soqquadro e minacciando di dare fuoco al portone del municipio,  mentre nelle stanze della politica andava in scena il braccio di  ferro tra il sindaco Leoluca Orlando e il governatore Rosario  Crocetta, una contesa nata già da tempo sulla possibilità di  attivare la cig in deroga per un periodo di 4 mesi.    

A scatenare la rabbia, che è degenerata in guerriglia  urbana, è stata la notizia dell'ennesimo rinvio di un incontro  convocato dalla Regione con le parti sociali sugli  ammortizzatori in deroga. Dopo che sindacati e associazioni  datoriali hanno disertato la riunione è stata una escalation di  violenza: con scontri e cariche della polizia. Una cinquantina  hanno tentato di occupare la sede del Municipio, ma non ci sono  riusciti, e per circa due ore, sotto una pioggia battente, hanno  impedito a chiunque di entrare o uscire dal Palazzo. Il bilancio  di questo venerdì di passione è un ferito, per trauma cranico  causato da un colpo di manganello, tre manifestanti colti da  malore, due operai denunciati per blocco stradale ma la lista  potrebbe allungarsi. La polizia sta visionando i filmati dei  disordini per individuare gli altri responsabili.     Per sciogliere il nodo della vertenza Gesip è necessario  modificare l'accordo quadro sugli ammortizzatore sociali in  deroga per il 2013, che esclude i 1800 della Gesip dal  paracadute sociale, prevedendo che la misura non può essere  concessa ai dipendenti di società ed enti a capitale pubblico.  E senza ammortizzatori sociali potrebbe saltare il piano  triennale elaborato dal Comune, concordato con il ministero del  Lavoro, l'Inps e gli stessi sindacati. Così l'unica alternativa  sarebbe il licenziamento, accompagnato da un'indennità di  disoccupazione, per poi ricollocare i 1800 della Gesip in  progetti di utilità collettiva, finanziati con un fondo ad hoc  di 15 milioni di euro sempre del Comune.    

A chiarire la questione è stato il Prefetto di Palermo  Umberto Postiglione, che  ha pure interpellato gli uffici del  ministero del Lavoro. «Mi hanno formalmente comunicato che alla  società Gesip, nonostante non sia destinataria della disciplina  sulla cig prevista dalla legge 223 del 1991, può essere  concessa la cassa integrazione straordinaria in deroga - ha  detto - La competenza spetta alla Regione, non essendo la Gesip  una società pluri-localizzata sul territorio nazionale». Per  il sindaco Leoluca Orlando, la lettera del ministero al Prefetto  «conferma non solo la bontà e la percorribilità del Piano che  il Comune ha elaborato». «È ormai chiaro e certificato quello  che sostengo da mesi - attacca Orlando - Qualcuno ha continuato  a prendere in giro i lavoratori per coprire le responsabilità  che saranno accertate e vagliate dalle autorità competenti,  legate ad un utilizzo improprio della cassa integrazione in  Sicilia negli ultimi anni».     Non si è fatta attendere la replica del governatore  Crocetta, che per lunedì ha convocato un nuovo incontro con il  Comune e i sindacati «Speriamo che le parti sociali siano  d'accordo - ha detto- La Cig in deroga va bene, ma la Regione  non agisce da sola e lo farà solo se avrà il consenso delle  parti sociali». «Certo - ha concluso- ci sono altri mille  strumenti che si potrebbero attivare, ma il comune di Palermo  vuole soltanto quella soluzione». 

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