PALERMO. «Spero di non avere mai bisogno di due medici come voi. Non siete uomini, ma froci». Così una bancaria del Banco popolare siciliano, a Palermo, si è rivolta a una coppia di medici gay. "C'era stato un disguido con un assegno - racconta Giovanni M., 34 anni, pediatra -. Già al telefono la donna aveva avuto un atteggiamento poco cordiale, come da sempre nei nostri confronti. Io e il mio compagno ci siamo recati in banca per risolvere il problema. Siamo stati accolti dal direttore che è stato molto cortese. Il pediatra e il compagno Augusto, ginecologo, stavano uscendo quando l'impiegata ha inveito contro i due professionisti".
Mentre uscivamo dalla filiale - racconta ancora Giovanni - nell'area che separa le casse dall'uscita, senza alcun motivo siamo stati aggrediti verbalmente dalla bancaria, in presenza degli impiegati e dei clienti. Ci ha detto: "Mi auguro di non avere mai a che fare con due medici come voi, pezzenti, non siete uomini, froci". Adesso i due medici, dopo avere consultato il loro avvocato, citeranno in giudizio penalmente e civilmente l'impiegata. "Lo faremo - continua il medico - non solo per la frase omofoba, ma perchè ha pesantemente danneggiato la nostra professione. Quelle frasi sono state rivolte davanti a numerose persone che si trovavano in banca. Purtroppo i vertici della banca hanno cercato di giustificare l'impiegata, ma ancora non è arrivata neppure una telefonata di scuse. È questo ci rammarica molto". I
In caso di risarcimento i due medici devolveranno il ricavato all'Arcigay e alle associazioni che si battono per la causa degli omosessuali. Il sindaco Leoluca Orlando, d'accordo con gli organizzatori, ha invitato i due professionisti a partecipare sabato alla conferenza stampa di presentazione del Pride nazionale. "Ci sono esperienze di vita quotidiana che testimoniano l'omofobia del quotidiano meglio di qualsiasi ricerca - ha detto il sindaco - può esserci un semplice invito che testimonia la solidarietà meglio di qualsiasi parola".
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