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Gesip, Orlando: "Ok al piano da ministero del Lavoro e Inps"

"Confermata la fattibilità del piano dettagliato presentato dal comune", si legge in un comunicato della segreteria del sindaco. Spiragli per l’ammissione dei lavoratori della società di servizi alla cassa integrazione in deroga

PALERMO. Il ministero del Lavoro e l'Inps, con i cui vertici stamattina il sindaco di Palermo ha avuto dei contatti per affrontare la situazione dei lavoratori e dei servizi ex Gesip, «hanno confermato la fattibilità del piano dettagliato presentato dal comune, frutto dei precedenti incontri avuti tanto con il ministero che con la Regione siciliana». Lo dice un comunicato del Comune.  Con riferimento alla possibilità che la Gesip sia ammessa alla Cassa integrazione in deroga nell'ambito del Piano per la ripresa del lavoro e dei servizi, «è stato formulato l'auspicio - continua la nota - che la Regione formuli uno specifico quesito all'Inps e al ministero circa la possibilità per le aziende partecipate di accedere a questa specifica tipologia di ammortizzatore sociale». Sulla vicenda e per aggiornare i lavoratori, il sindaco convocherà nei prossimi giorni un incontro con le Organizzazioni sindacali.

I SINDACATI: "DA MARZO OPERAI AL LAVORO". I sindacati chiedono l'imminente pagamento delle spettanze di gennaio e febbraio 2013 per i 1.800 lavoratori della Gesip, società in liquidazione, ineramente partecipata dal Comune di Palermo. In una lettera spedita al sindaco Leoluca Orlando, al prefetto al liquidatore della società e, per conoscenza, alla Digos, Cgil, Cisl, Uil, Asia Usb, Ugl e Alba sottolineano che trascorsi 5 giorni dalla ricezione della missiva, «se non si dovessero ricevere notizie positive in merito, saremmo costretti ad adire alle vie legali, considerato che ad oggi non si hanno notizie ufficiali in merito al piano di salvaguardia dei lavoratori». I sindacati chiedono all'azienda di «predisporre gli atti propedeutici affinchè tutti i lavoratori dall'1 marzo possano recarsi presso la sede di via Toselli per certificare con la propria presenza la giornata lavorativa, in attesa che siano comandati nei vari siti di lavoro. Ci appare superfluo sottolineare lo stato di disperazione in cui versano i lavoratori e le loro famiglie».

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